Un’illuminazione cangiante, che qualcuno definisce artistica, e rigorosamente “fluo” (che sta per fluorescente) caratterizza da qualche tempo il Palazzo del Sedile, edificio simbolo di piazza Manfredi a Oria. I gusti sono gusti, ma probabilmente quei colori sgargianti poco c’entrano con la storia e il prestigio di quel monumento, negli anni già svilito da destinazioni d’uso altrettanto poco confacenti a quello che fu il “Seggio dei Nobili”.
Costruito a forma di torre quadrata in stile barocco-rinascimentale – sulla quale campeggiano le statue di San Barsanofio e San Carlo Borromeo – sotto il marchese Michele Imperiali III appartenente a una delle famiglie più importanti del XVIII secolo, proprietari di un feudo che si estendeva a Francavilla Fontana, Oria, Latiano e Avetrana. Il Sedile era sede dei decurioni, nobili amministratori delle comunità locali dell’epoca. Di qui la denominazione “Seggio dei Nobili”.
Al di là di quei fasti, in epoca moderna l’immobile ha ospitato il comando della polizia municipale e ospita oggi uno sportello informazioni turistiche (ogni tanto aperto) oltre che, di rado, eventi culturali con in primis mostre pittoriche e fotografiche.
Riassunta non certo esaustivamente in queste poche righe la storia del Sedile, resta da capire cosa c’azzecchi con il suo passato e persino con il presente quell’illuminazione così cool, trendy, fashion. Se ci si fa caso, anche questi neologismi stridono con l’essenza stessa del monumento: può un ex Seggio dei Nobili o nella peggiore delle ipotesi un’ex sede dei vigili urbani essere trendy? Fosse stato una discoteca, sarebbe stato tutto un altro discorso…