“Via Regina Elena by night! Dopo aver imboccato lo scivolo del marciapiede, mi trovo di fronte un palo! Vorrei stringere la mano a colui che ha progettato un simile capolavoro!”. Ci scherza su Valentina. La prende con quello spirito di disincantato stupore di cui solo chi vive certe quotidiane difficoltà è capace. Non si inalbera, non sbuffa, non urla contro la politica parolaia e cialtrone. Ci ride su. Anche se quel sorriso non maschera del tutto la sua amarezza. Mostra con un video e una foto una certa “ipocrisia” nel risolvere i problemi a Francavilla. Come la piaga delle barriere architettoniche. In viale Regina Elena questa schizzofrenia raggiunge il suo apice. E lei lo mostra, col sorriso sulle labbra.
Perché in effetti vien da ridere – o da piangere – nel constatare che sì, c’è lo scivolo per disabili che permette a chi è in carrozzina di salire sul marciapiede. Ma a che serve se dopo pochi metri quello stesso marcipiede è interrotto da un palo della pubblica illuminazione che ostruisce completamente il passaggio? Valentina se lo chiede, e lo chiede anche al sindaco Maurizio Bruno, a cui lancia il suo ironico appello: “Ci sono tanti modi per abbattere le barriere architettoniche, per esempio regalando ai diversamente abili di Francavilla un paio di ali! Faccio la proposta al sindaco”.