Copiarono all’esame da avvocato: chiesta la condanna per 103. Ci sono anche francavillesi e oritani

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Copiarono alle prove per diventare avvocati: chiesta la condanna per 103 aspiranti avvocati originari delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, per utilizzazione di elaborato non proprio.
Il compito era già stato annullato, mentre nei giorni scorsi il procuratore Cataldo Motta ha inviato al Gip il decreto di condanna che converte la pena detentiva in una sanzione di 11 mila euro a testa.
L’indagine, condotta dalla Polizia postale di Lecce, partì dalla Corte d’Appello di Catania, che segnalò questi 103 casi “sospetti”. Dai moduli di iscrizione all’esame degli aspiranti avvocati, la polizia ha acquisito mail e numeri di cellulari e ha trovato decine di comunicazioni avvenute proprio durante lo svolgimento della prova. Tra questi, collegamenti con studi legali o con siti di diritto, telefonate e persino immagini dell’elaborato scambiate via whatsapp.

Dei 103 coinvolti nell’inchiesta, oggi 20 sono già diventati avvocati iscritti agli ordini di Lecce, Brindisi e Taranto. Altri 40 sono praticanti e 40 sono invece abilitati all’estero. Nessuno di loro dovrebbe avere comunque conseguenze sulla carriera professionale.

 

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