Si è tenuta quest’oggi la seconda udienza dibattimentale del cosiddetto processo “Striscia” a carico dell’ex sindaco di Francavilla Fontana Vincenzo della Corte per una presunta truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale da lui commessa in concorso con il fratello Luciano, che a suo tempo ha patteggiato. L’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Valeria Farina Valaori è che, in sostanza, mentre Luciano esercitava la professione di odontoiatra nell’ambulatorio di via Baracca, il fratello Vincenzo – primario di Anestesia e rianimazione presso l’ospedale Camberlingo – garantiva ai pazienti la convenzione, nella titolarità del germano, con la Asl, vestendo i panni del “medico della mutua” e perciò effettuando visite e redigendo ricette.
Stamane, alla presenza del difensore di della Corte Antonio Andrisano, sono stati ascoltati 9 dei 18 testi dell’accusa (sono in totale 40 compresi quelli della difesa), tra i quali diversi pazienti dello studio della Corte. Nel complesso e in estrema sintesi, essi hanno sostenuto come al pomeriggio non fosse difficile trovare accanto a Luciano anche Vincenzo. La prossima udienza è stata fissata per il 21 settembre, quando la palla passerà invece ai testi a discarico, quelli cioè indicati dalla difesa dell’ex primo cittadino della Città degli Imperiali.
A seguito della vicenda, si ricorderà, della Corte decise di rassegnare le dimissioni dalla poltrona di sindaco e, dopo la reggenza dell’allora suo vice Mimmo Bungaro, a traghettare il Comune verso le elezioni dello scorso anno (vinte dal centrosinistra di Maurizio Bruno) pensò il commissario prefettizio Mariarita Iaculli.