Ieri, giovedì 25 giugno, la Commissione Consiliare Cultura e Pari Opportunità del Comune ha varato, all’unanimità dei presenti, con la partecipazione dell’Assessore Anna Maria Padula, il Regolamento per l’istituendo del Registro delle Unioni Civili nel Comune di Francavilla Fontana. La Commissione ha recepito le istanze che, su tale materia, in queste ultime settimane sono pervenute da alcuni cittadini, tra di essi, Sergio Tatarano rappresentante locale radicale. Il regolamento concede facoltà ad ognuno di comunicare, quindi di registrare presso l’Ufficio Anagrafe/Stato Civile del Comune di Francavilla, la propria unione, anche con persona dello stesso sesso, che sia fondata sul vincolo affettivo inteso anche come reciproca assistenza morale e materiale.
L’Ufficio, ove richiesto, sarà tenuto a rilasciarne formale attestazione. Ora la parola passa al Consiglio Comunale che, come per legge, dovrà definitivamente decidere di adottare il predetto regolamento, licenziato dalla Commissione. Con la conclusione dell’iter, quindi, la nostra Comunità sarà l’unico ente locale dell’intera provincia, tra i pochissimi della Regione Puglia, che prevederà l’istituzione del Registro per le Unioni Civili. Risultano infatti, oltre a Bari, solo 5 i comuni su base regionale che hanno compiuto lo stesso percorso.
“I presupposti per una definitiva approvazione – fa sapere il presidente Fabio Zecchino – ci sono tutti, stante l’unanime consenso espresso in Commissione dai presenti: Antonio Andrisano (componente F.I.), Emanuele Modugno (componente P.R.C.), Luigi Fanizza (componente S.E.L.), Luigi Galiano (componente N.C.D.), Antonio Camarda (componente N.C.S.), Mimma Forleo (componente P.D.), Fabio Zecchino (Presidente)”.
“Grazie al proficuo lavoro di maggioranza, opposizione e assessorato al ramo – conclude Zecchino – la Commissione contribuisce a segnare un definitivo e lusinghiero passo in avanti che qualifica il Comune di Francavilla Fontana contro ogni forma di discriminazione, così come impone la nostra Carta costituzionale, prima, e lo Statuto comunale, dopo”.
