Come andrà a finire, non è ancora dato sapere. A meno che questa storia non sia già finita qui. Ma dalla querelle tutta interna a Noi Ci Siamo, poi estesasi al sindaco Maurizio Bruno e all’intera maggioranza di centrosinistra di Francavilla Fontana, emergono nuovi particolari circa i perché e i percome si sia giunti alla frattura odierna che non accenna a ricomporsi.
Da una parte, la presunta svolta autoritaria del consigliere comunale Antonio Camarda, il quale ha nominato quale nuovo segretario Pier Paolo Lucchese (candidato alle scorse amministrative nelle fila di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale a sostegno dell’aspirante primo cittadino Michele Iaia; dall’altra, il segretario Salvo Di Gaetano, la sua vice Monica Ciracì, il professor Vincenzo Zizzo e lo stesso Bruno. Camarda avrebbe, stando a quanto fuoriuscito dalla conferenza stampa tenutasi questa mattina a castello Imperiali, una verifica di maggioranza o, meglio, chiesto per sé un assessorato.
Dal canto suo, il consigliere continua a sostenere le proprie ragioni assicurando di aver agito in maniera assolutamente democratica – Lucchese avrebbe ottenuto, nel corso di una riunione tenutasi il 16 giugno, racimolato 8 voti favorevoli e 3 contrari – e consigliato da nessuno. Con un piccato comunicato stampa, in particolare, ha in sostanza accusato Bruno di starsi concentrando sulla questione di Noi Ci Siamo per non occuparsi delle questioni che attanagliano il suo partito e l’intera maggioranza.
«Se è proprio necessaria una verifica della maggioranza – ha scritto Camarda in una nota – allora andrà fatta una valutazione non solo della vita interna di un movimento ma globale, analizzando i malcontenti nella maggioranza, le sfilacciature interne al Pd, e i risultati delle elezioni regionali che hanno rilegato il Pd al quinto posto a livello cittadino e l’indebolimento dello stesso a livello provinciale. Oltre alle elezioni regionali va anche valutato il risultato delle comunali dei paesi limitrofi dove, al calo generale dei partiti tradizionali e del Pd in particolare, si contrappone il successo dei candidati sostenuti dalle liste civiche e dal movimento Noi ci siamo».
Stamane, nel corso di una conferenza stampa ad hoc, pur restando fermi sulle proprie posizioni, il segretario Di Gaetano e il sindaco Bruno hanno lasciato la porta aperta per un eventuale ravvedimento di Camarda, ma allo stesso tempo non hanno fatto mancare un po’ di pepe.
«Io, al contrario di quanto sostiene il consigliere Camarda – assicura Di Gaetano – non ho mai pensato minimamente di dimettermi, peraltro il mio mandato è cominciato il 17 giugno 2014, quindi in teoria avrei un altro anno da segretario, poiché quest’organo, da Statuto, si rinnova elettivamente ogni due anni. Inoltre – aggiunge – qualora dovessi dimettermi, mi subentrerebbe la mia vice, ossia Monica Ciracì, fino alle elezioni per il mio successore. Alla riunione tirata in ballo dal consigliere Camarda – rincara la dose – hanno partecipato suoi amici che in passato non hanno mai fatto parte del movimento e lo stesso Lucchese è uno di questi: finora mai visto né sentito in Noi Ci Siamo».
«Un’altra cosa vorrei dire a proposito del professor Zizzo – prosegue poi Di Gaetano – una persona che è stata attaccata ingiustamente dopo che, anche standosene fuori, ha dato una mano a giovani come il sottoscritto, come Ciracì e come lo stesso Camarda consentendo loro di appassionarsi alla politica».
«L’unico gruppo legittimato a stare in maggioranza – ha, dal canto suo, dichiarato Bruno – è quello che fa capo a Di Gaetano, Ciracì, Zizzo e Franco Catanzaro (il tesoriere a sua volta epurato nelle intenzioni di Camarda). Se il consigliere non tornerà sui propri passi, si può considerare fuori da questa maggioranza. Io sono uno dei soci fondatori del movimento – precisa – e posso assicurare che nei giorni scorsi non si è tenuta alcuna valida elezione del nuovo segretario e in più non si può mettere Noi Ci Siamo nelle mani di un soggetto (Lucchese, ndr) che qualche mese fa era candidato contro questa coalizione, contro il centrosinistra e contro questo sindaco. Ora – aggiunge – spetta al consigliere Camarda decidere come votare in Consiglio comunale o dichiararsi indipendente o, ancora, entrare in un altro gruppo dell’opposizione: so che il consigliere Giuseppe Cavallo (Ncd, ndr) cerca altri consiglieri…».
Riguardo la verifica di maggioranza che gli è stata chiesta all’indomani delle elezioni regionali e comunali, Bruno taglia corto e dice: «Non ci sarà alcuna verifica di maggioranza, squadra che vince non si cambia e quando la barca affonda, se affonda, si affonda tutti insieme».
In tema di suggeritori veri o presunti della manovra messa in atto da Camarda, il sindaco dice: «Lo sa tutta Francavilla di chi si tratta, ma questi suggeritori dovrebbero avere la consapevolezza o la forza di volontà di entrare nell’agone politico o di starsene a casa a fare il proprio lavoro, se lo sanno fare».