Le previsioni meteo non erano delle migliori e sentenziavano: temporali dalle 18 alle 22,30. Ma, alla fine, è piovuto prima che lo spettacolo in piazza Giovanni XXIII, a Francavilla, cominciasse e appena dopo l’esibizione di Francesco Renga ospite di “Una città per cantare”, il tour estivo di Radionorba, patrocinato dall’amministrazione comunale e interamente finanziato da imprese private, su tutte il colosso del mobile Nuovarredo.
Il piazzale antistante la chiesa matrice, uno dei più ampi dell’intera provincia, si è riempito all’inverosimile (come testimoniano le foto) per la gioia di organizzatori e amministratori comunali, fieri di aver fatto partire in questo modo – per giunta a costo zero – il cartellone eventi estivo della Città degli Imperiali.
Un cartellone che, però, in effetti non è stato ancora completato e presentato: ci lavorano alacremente gli assessori Anna Maria Padula (Cultura) e Nicola Cavallo (Turismo e spettacolo), oltre che ovviamente il sindaco Maurizio Bruno.
Non solo Renga, ieri sera. La manifestazione è cominciata attorno alle 18 – apprezzato anche il karaoke, con la vittoria di Gabriele Laghezza – e si è conclusa quasi sei ore dopo, quando il cielo ha ricominciato a fare i capricci.
Il primo cittadino, Bruno, ha nel corso della giornata accennato alla presenza di alcuni “gufi”, gente non troppo entusiasta dell’iniziativa che avrebbe messo in atto una sorta di danza della pioggia, riuscita solo in parte, perché il tutto fallisse e l’amministrazione comunale non potesse quindi fregiarsi del successo com’è invece stato e come tuttora è.
Al di là della qualità dell’evento e del gradimento per la guest star Renga – frotte di ragazzine in estasi nelle prime file – c’è da dire che è sempre bello vedere una piazza del genere così gremita e una città che vive e si diverte nonostante il periodo non sia dei migliori.
I complimenti per la buona riuscita sono d’obbligo anche per la polizia municipale e le forze dell’ordine, che hanno mantenuto la situazione sotto controllo dall’inizio alla fine e con così tante persone non era affatto facile.