Come mai non sono ancora stati avviati i lavori di riqualificazione o, meglio, di rifacimento di piazza Lorch? Perché, molto semplicemente, l’impresa aggiudicataria dell’appalto – Cobar Srl – ha avuto, nel frattempo, altro da fare, ossia: allestire il cantiere a Latiano.
Domani, salvo altri imprevisti, toccherà ad Oria. Nessuna proroga, nessun deus ex machina o paladino che dir si voglia o tale voglia apparire il quale, presentatosi all’alba dell’altro ieri nell’agorà più ampia della città federiciana, avrebbe impedito ciò che viene presentato come uno smacco da evitare a tutti i costi – si sa, in campagna elettorale è come a Carnevale: ogni scherzo vale – e invece probabilmente è il giusto e meritato restyling per uno spazio pubblico obiettivamente malmesso.
Il tempo stringe e, al di là delle dicerie, l’intervento in questione dovrà essere terminato e contabilizzato entro il 31 ottobre 2015: tre mesi fitti di lavori pena la perdita di un finanziamento contro il quale né un candidato sindaco né un sindaco né, tantomeno, soltanto un aspirante sindaco nulla potrebbero o dovrebbero mettersi di traverso.
Non c’è alcun “orco cattivo” né insensibilità di sorta, tanta nostalgia, quella certamente sì: il finanziamento, cui il Comune – onore al merito – si è interessato durante l’amministrazione guidata da Cosimo Pomarico – in caso di ostacoli sfumerebbe e bye bye al recupero di “San Domenico”, altro nome con cui tutti gli oritani conoscono piazza Lorch.
A quanto si apprende, inoltre, non ci sarà la chiusura totale di va Mario Pagano e via Torre Santa Susanna, le importanti arterie sulle quali la piazza affaccia, ma – a differenza di quanto inizialmente previsto – soltanto la soppressione di alcuni parcheggi, motivo per il quale non dovrebbero essere penalizzate più di tanto le attività commerciali della zona.
Di questo, anche di questo, si occupano i due candidati sindaco quando alla resa dei conti mancano soltanto poche ore: se Cosimo Ferretti e il suo schieramento si sono orientati verso la richiesta di una proroga, Maria Lucia Carone e i suoi sono più propensi a informarsi e a capire quali siano in termini della questione soprattutto – riferiscono – per non essere costretti a dover rinunciare a questa importante possibilità di rigenerazione urbana.