Un dilemma classico, su cui prima o poi si ritrovano a lambiccarsi il cervello un po’ tutti, sia nel settore pubblico, quanto nel privato: come onorare i debiti contratti? Pagare subito rate più alte, ma risparmiare sul lungo termine, o al contrario allungare i tempi con rate più basse, incrementando però i costi complessivi? La maggioranza guidata dal sindaco Maurizio Bruno, per Francavilla Fontana, ha optato per la seconda via: quella della rinegoziazione dei mutui contratti negli dalla pubblica amministrazione. Quelli vecchi più di sei anni e già rinegoziati con la Cassa depositi e prestiti.
La decisione è stata adottata questo pomeriggio dalla maggioranza del Consiglio comunale, con l’opposizione dei gruppi di minoranza. Il sindaco Maurizio Bruno, col sostegno dei suoi (fatta eccezione per Angelo Di Noi, Alfonso Andriulo e Gino Fanizza assenti), ha ottenuto il via libera sull’allungamento dei tempi di pagamento dei debiti in scadenza nel 2029, di altri 15 anni. La manovrà permetterà in questo modo di ridurre i costi annuali, a discapito però di chi verrà dopo, costretto a ripianare i mutui con tassi superiori, fino al 2044.
Dura la reazione delle opposizioni, contrarie su tutta la linea: “L’amministrazione Bruno – commenta Gianni Capuano della Puglia prima di tutto – vuole rinegoziare mutui contratti in passato con scadenza a breve (2029) allungando la scadenza di 15 anni (2044) scaricando sulle future generazioni maggiori oneri finanziari ed interessi. Ps: ad oggi non sono in grado di dire cosa faranno abbassando la rata semestrale. Restituiremo 2.000.000 di euro in più del costo a scadenza”.
Di identico avviso il consigliere di “Idea per Francavilla” Domenico Attanasi: “Di fatto – accusa – attraverso la rinegoziazione dei mutui l’amministrazione comunale persegue l’obiettivo di fare cassa scaricando sulle future generazioni i maggiori costi del credito. Un’operazione egoistica ed eticamente scorretta che ha meritato il biasimo unanime dell’opposizione”.