Quando è ancora in corso la trascrizione delle preferenze ottenute dai singoli candidati al Consiglio – incredibile ritardo quest’anno – è intanto possibile analizzare un po’ di cifre emerse dallo scrutinio. Se il candidato di centrodestra Cosimo Ferretti e le sue sei liste collegate si sono indubbiamente aggiudicati il primo turno, è altrettanto vero che a “tirare” di più è stata, in valore assoluto, Maria Lucia Carone.
Ferretti si è comunque dimostrato “solido” rispetto a partiti e movimenti che lo sostenevano: 4.541 voti per lui, 4.564 per gli altri. Insomma, le liste sono andate meglio rispetto al candidato sindaco, ma davvero di un’inezia: appena 23 voti.
Tutto un altro discorso per Carone: se infatti le sue quattro liste hanno racimolato complessivamente 2.961 preferenze, l’aspirante prima cittadina ne ha calamitate 3.346: ben 385 in più. Secondo in questa speciale graduatoria dei candidati più “azzeccati”, quello del Movimento 5 Stelle Raffaele Pesce: 595 voti alla sua persona, 470 all’unico soggetto politico che lo sosteneva.
Da dove sia esattamente arrivato quel “tesoretto” grazie al quale si è potuta attestare al 34,70 per cento – contro il 47,09 di Ferretti – non è dato sapere, ma qualche ipotesi da fanta-elezioni è possibile comunque farla analizzando anche i dati degli altri contendenti. Di Pesce si è già detto, dunque bisogna concentrarsi su Cosimo Pomarico e Claudio Zanzarelli: tutti e due sono andati peggio dei loro sostenitori.
Pomarico ha preso 614 voti a fronte di 678, mentre Zanzarelli 548 a fronte di 628. Ragione per la quale, non è difficile ipotizzare che il loro elettorato abbia scelto un altro candidato sindaco e, per la legge dei grandi numeri, probabilmente proprio Carone. Sebbene possa essere accaduto anche questo: disgiunto tra Ferretti e Carone e poi “travaso” dagli altri verso Ferretti. Un’ipotesi cervellotica, ma non improbabile.
Vi è da aggiungere che in casi come quelli che vedono protagonisti Carone e Pesce possono esserci stati casi di elettori che hanno deciso di esprimere una preferenza solo per il candidato sindaco e per qualcuna delle lista.
Queste sono ovviamente solo riflessioni, ancorché indotte dalle cifre emerse lunedì scorso, ma al ballottaggio si riparte, di fatto, da zero.