Si riceve e pubblica la seguente nota con la quale il consigliere comunale d’opposizione Euprepio Curto denuncia come l’amministrazione comunale di Francavilla Fontana avrebbe evitato le procedure d’appalto previste dalla legge affidando un incarico alla società Kibernetes per 39.900 euro: 100 euro sotto lo spartiacque dei 40mila euro: “Il decreto legislativo 163 del 2006 prevede che per importi pari o superiori a 40.000 euro e fino a 200.000 euro l’affidamento di servizi avviene mediante procedura di cottimo fiduciario nel rispetto dei principi di trasparenza, rotazione, parità di trattamento, previa consultazione di almeno cinque operatori economici, e cioè mediante una procedura molto più complessa rispetto a quelle adottabili in caso di affidamento di servizi di importi inferiori a 40.000,00 euro.
Ebbene, a Francavilla Fontana, da qualche mese capitale nazionale del rigore morale, etico e amministrativo, è stata individuata la soluzione per evitare le noie di tali procedure. Come? Semplicissimo: stabilendo importi pari (guarda caso!) ad euro 39.900, appena appena sotto soglia rispetto ai limiti previsti dal codice degli appalti. E’ avvenuto con la deliberazione di Giunta comunale n. 46 del 5 febbraio 2015, a cui è seguita la Determinazione del responsabile del servizio finanziario, con cui è stata affidata alla società Kibernetes srl l’analisi, lo studio e l’eventuale recupero dell’Irap versata dall’Ente, peraltro senza che si distinguesse, in termini di costi, la diversa incidenza tra le due diverse attività: studio e analisi, da un lato; “eventuale” recupero dall’altro.
Che, al di là delle questioni di merito, si sia adottata una tecnica finalizzata ad aggirare le norme presenti nel codice degli appalti, è talmente evidente da non giustificare alcuna ulteriore precisazione. Che quest’ultimo atto amministrativo segua a ruota l’altra fantascientifica perla dei due pullman utilizzati per seguire la finale di Coppa Italia a Firenze, senza che vi fosse stata alcuna richiesta da parte della società, e con reiterata violazione delle norme di contabilità è altrettanto pacifico.
Che la stagione delle norme piegate ad uso e consumo dagli attuali amministratori ebbe a prendere il via con la discussa e discutibile procedura adottata in merito alla restituzione della Tares alle chiese locali, in merito alla quale erano stati forniti suggerimenti idonei da parte di questa opposizione. Ebbene, tutto ciò conferma, ove ve ne fosse bisogno, il giudizio motivatamente negativo che avevamo espresso nei confronti di lor signori dopo aver osservato i primi atti amministrativi dell’Amministrazione Bruno. Resta il fatto che i provvedimenti censurati ormai sono fuori dall’alveo politico, mentre, al contrario, dovrebbero destare la curiosità e l’interesse di ben altri organismi.