Come molti ricorderanno, la sera del 13 marzo 2004 si consumò tra via Torre Santa Susanna, via Giovanni XXIII e via Carlo Pisacane, un tragico regolamento di conti tra i tre fratelli De Michele e gli altrettanti fratelli Italiano, che provocò la morte di due di questi ultimi.
A quella rissa sfociata in sparatoria partecipò anche l’oggi 46enne Massimo Italiano, nei cui confronti i carabinieri della stazione di Oria, al comando del luogotenente Roberto Borrello, hanno ieri notificato un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Lecce per tentato omicidio in concorso e detenzione di arma comune da sparo.
Italiano, ora trasferito nel carcere di Brindisi, dovrà scontare una pena residua pari a 5 anni, 11 mesi e 24 giorni di reclusione.
Sono trascorsi più di 11 anni da quel 13 marzo 2004, quando in via Torre Santa Susanna, a Oria, si consumò una feroce sparatoria tra famiglie rivali: da una parte, Salvatore, Livio e Massimo Italiano – all’epoca di 38 e 39 anni – dall’altra, Pietro, Tommaso e Cosimo De Michele – all’epoca di 28, 49 e 63 anni -.
Ebbero la peggio i due fratelli Salvatore e Livio Italiano, che rimasero uccisi, mentre furono feriti i tre De Michele. Degli Italiano, solo Massimo sopravvisse, dopo aver tentato – secondo i magistrati – di uccidere due degli avversari.
Il regolamento di conti nacque da futili motivi: il furto di una moto-ape e di alcuni maialini.
Dopo i fatti, che scossero l’intera comunità oritana, tutti a processo i protagonisti.