Si chiama “stalking condominiale”. E’ una forma particolare di “stalking”, di molestia, non espressamente prevista dalla legge, ma applicata dai tribunali italiani già in alcuni casi – rarisissimi – e giunta ora anche nel brindisino attraverso l’intuizione dell’avvocato Domenico Attanasi. Il legale ha inserito l’inedita ipotesi d’accusa nel testo della denuncia presentata a difesa della sua assistita, una donna di Francavilla Fontana che accusa la sua condomina di continue persecuzioni, insulti, minacce e perfino secchiate d’acqua. I continui atti persecutori si consumerebbero da diversto tempo in un condominio del rione San Lorenzo, zona 167, a Francavilla Fontana.
Stando a quanto riferito dalla vittima, la sua molestatrice, una 43enne residente nella stessa palazzina, le avrebbe reso da diverso tempo la vita impossibile insultandola e minacciandola a ogni incontro – a volte casuale a volte no – arrivando a prometterle che “non ti darò pace”, “me la pagherai”, e giù di improperi: da “Sei una str…” a “Sei una pazza”. Non solo. Secondo quanto riportato nell’avviso di conclusione indagini firmato dal sostituto procuratore Valeria Farina Valaori che ha di fatto accolto la tesi dell’avvocato Attanasi, la presunta stalker in più occasioni avrebbe atteso sul balcone del condominio l’oggetto delle sue persecuzioni, per gettarle secchiate d’acqua o scollarle addosso la polvere dei tappeti e delle scope.
Una serie di comportamenti che, secondo l’avvocato Attanasi e la pubblica accusa, avrebbero cagionato alla vittima delle molestie “un perdurante e grave stato d’ansia e di paura”, fino a un “concreto timore per l’incolumità propria e dei famigliari”, tanto da “alterarne le abitudini di vita”. In due parole: stalkin condominiale.
