Si è tenuta questa mattina, dinanzi al gup del Tribunale di Brindisi Tea Verderosa, la prima udienza del processo a carico del 28enne Saverio Candita, chiamato a rispondere di incendio doloso aggravato (dall’aver commesso il fatto su edifici abitati o destinati a uso di abitazione e dall’aver commesso il fatto per eseguirne un altro), a seguito dell’esplosione che la notte dello scorso 30 settembre sventrò il negozio “Pinco Pallino” in via San Francesco, angolo via Boito, e procurò la morte al 28enne Antonio Rizzo – marito della titolare dell’esercizio – correo di Candita.
Proprio il difensore di Candita, Michele Fino, ha chiesto e ottenuto – il pubblico ministero Antonio Costantini non si è opposto e il gup ha accolto l’istanza – il rito abbreviato però condizionato all’escussione di alcuni testimoni, escussione che avverà il prossimo 14 aprile.
Sono più di 20 le parti civili ammesse a processo – assistite dagli avvocati Antonio Andrisano, Gabriele Di Noi, Maria Maddalena Iuspa, Massimo Romata, Giampiero Ignazzi, Maria di Castri, Giovanni Luca Aresta, Donato Manelli, Francesco Sabatelli e Carmela Passaro – per le quali sono stati richiesti risarcimenti patrimoniali relativi al danneggiamento degli immobili e non patrimoniali a titolo di nocumento biologico cagionato da quel fatto.
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