Il nome, per ragioni di privacy, è di fantasia. La sua storia no. E’ agli atti del tribunale di Brindisi dove, dopo una lunga battaglia legale fatta di perizie e accertamenti medici e psicologici, una ragazza brindisina di Torre Santa Susanna ha coronato definitivamente il suo sogno: diventare un uomo. Lei, che in quel corpo di donna non ci era mai voluta stare. Le graziose forme che ogni mattina le mostrava lo specchio non le accettava, si sentiva in prigione, e ha lottato contro tutto e tutti, contro il pregiudizio, le ritrosie e i tabù per vivere la sua unica vita nei panni che desiderava: panni che non hanno mai contemplato gonne, tacchi e reggiseni.
Lucia, figlia di un operaio e di una casalinga di Torre Santa Susanna, ha rotto l’armatura che la natura le aveva cucito addosso, sottoponendosi a Bari a un intervento chirurgico che nel 2013, all’età di 22 anni, l’ha trasformata, anche nel fisico, in un uomo. L’operazione non è una banale appendicite. Addormentarsi in sala operatoria nel corpo di una donna e risvegliarsi in quello di un uomo è un intervento che non stravolge solo il fisico, ma la mente. Prima di ottenere il via libera la giovane ha dovuto sottooprsi a perizie e test di natura psichiatrica infiniti. Ma che hanno dato tutti, inevitabilmente, lo stesso responso.
Secondo medici e specialisti la 22enne viveva un chiaro “disturbo dell’identità di genere”, una malessere reale, concreto, capace di devastare una vita. Arrivò così il placet all’intervento chirurgico, che riuscì perfettamente. Ma che non mise del tutto la parola fine all’ingiustizia che madre natura le aveva arrecato. C’era un ultimo tassello da completare. Lucia non sarebbe diventata un uomo a tutti gli effetti fino anche la società, anche le Istituzioni, non avessero riconosciuto quel cambiamento.
E così, grazie soprattutto all’assistenza del suo legale, il tribunale di Brindisi ha disposto la “rettificazione del sesso di Lucio a quello maschile e, conseguentemente, si ordina all’ufficiale di stato civile di Torre Santa Susanna di procedere alle conseguenziali trascrizioni nei registri del Comune”.