Lo hanno salvato in extremis, afferrandolo per la cintura dei pantaloni quando aveva già mollato la presa del cornicione al quale si era aggrappato, nel tentativo di farla finita. Loro, Francesco Sgura e Giuseppe Baldari, due appuntati della stazione dei carabinieri di Torre Santa Susanna, hanno rischiato di essere trascinati giù dal peso dell’uomo. Ma quella possibilità, quel rischio, non li ha fermati. Hanno salvato una vita rischiando la propria. La vita di un 27enne che per ragioni sulle quali non è nostro compito indagare, ieri sera aveva deciso di chiudere ogni conto con l’esistenza lanciandosi dal secondo piano della sua abitazione in via Cavour, a Torre Santa Susanna.
Era determinato, e lo ha dimostrato all’arrivo dei soccorsi. Ma pochi minuti di esitazione hanno concesso ai famigliari il tempo di chiedere l’intervento dei carabinieri. Sul posto sono giunti due appuntati della stazione di Torre, coordinati dal capitano Nicola Maggio della compagnia di Francavilla Fontana: Francesco Sgura e Giuseppe Baldari. Una volta sul terrazzo hanno trovato il giovane già penzoloni sul cornicione, pronto a lasciarsi andare. Gli hanno parlato, hanno cercato di farlo desistere. Ma quando hanno capito che le parole non avrebbero sortito alcun effetto, si sono lanciati sul giovane che per reazione immediata ha dato seguito alle minacce. Pochi, interminabili istanti. Una frazione di secondo. Il corpo che prova a cedere alla gravità, quattro mani che le resistono.
Il 27enne non cade. Si è lasciato andare ma è ancora lì, sul cornicione. I due militari lo hanno afferrato per la cintura dei pantaloni, in extremis, trascinandolo al sicuro. Il giovane, ormai salvo ma ancora in stato confusionale, è stato affidato alle cure sanitarie del reparto psichiatria di Brindisi. Ai due militari, il ringraziamento commosso e liberatorio di tutti i famigliari.
