Bruno contrario al ritorno di Amati nel Pd: «Non è un taxi dal quale salire e scendere per ottenere posti al sole, servono coerenza e rispetto»

Di seguito una nota da parte del consigliere regionale Maurizio Bruno (Pd) anche presidente del Comitato permanente di protezione civile:

Siamo nella fase conclusiva della XI legislatura della Regione Puglia durante la quale bisogna continuare a lavorare per il bene della Puglia e dei pugliesi essendo in corso tanti percorsi virtuosi e tanti ancora da completare o avviare. Parallelamente la politica deve pensare all’imminente scadenza elettorale e alla costruzione di un programma per la nuova legislatura.

Tutto questo non può essere avulso dal racconto di una stagione politica che nell’opinione pubblica è stata caratterizzata dal trasformismo più becero. Una pratica politica trasversale a tutti gli schieramenti che ha spesso oscurato tutto il buon lavoro svolto in questi anni ed i tanti risultati raggiunti.

Per quanto riguarda il Partito Democratico, nel guardare al prossimo futuro abbiamo il dovere di valorizzare il meglio del lavoro di questi anni combinato con l’entusiasmante risultato delle elezioni europee e con il nuovo corso della segreteria nazionale dando forza e credibilità all’azione politica nelle istituzioni.

Fabiano Amati

Purtroppo nel leggere le pagine dei giornali di questi giorni l’idea che si ha è che in corso una mera corsa al posizionamento dietro le pur importanti discussioni su legge elettorale e rappresentanza politica. Per quanto riguarda il mio partito si è riaffacciato il più becero correntismo, assistiamo ad esponenti nazionali che provano a legittimare classiche operazioni di trasformismo come se gli elettori e gli iscritti del partito fossero stupidi.

Il consigliere regionale Fabiano Amati per me non può più rappresentare in questa legislatura regionale il Partito Democratico, in particolare il Pd della provincia di Brindisi. Dopo aver lasciato il PD ed essere stato responsabile regionale del Partito di Azione e parte dello stesso gruppo regionale anche per il suo ruolo di assessore regionale nominato in rappresentanza del partito politico di Azione avrebbe dovuto avere la sensibilità di astenersi dal richiedere la tessera del PD fino al termine della legislatura per tutto quanto che sapeva avrebbe scatenato come reazioni indignate.

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Ma dietro il gesto innocente c’è un disegno preciso. Altro che richiesta disinteressata di tesseramento al partito, la legittimazione politica dell’esponente della corrente che interviene e la maschera è venuta giù. Il tesseramento è il cavallo di Troia per riottenere la candidatura nelle liste del Partito Democratico. È doloroso per l’intera comunità politica del PD della provincia di Brindisi assistere a questi giochetti che hanno come unico effetto quello di far perdere credibilità al partito ed alla politica. A questo punto spero che il nuovo corso del partito democratico nazionale in Puglia non si fermi e la segreteria regionale  continui a sostenere l’impossibilità di questa “azione” del consigliere Amati, dando un ulteriore segnale in Puglia di coerenza con la linea nazionale del partito.

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