Nel corso della trasmissione “Passione Biancazzurra, mandata in onda ieri su Teleregione – emittente del Gruppo Distante – il presidente della Virtus Francavilla Calcio Antonio Magrì ha annunciato il suo disimpegno dal mondo del calcio: lascerà il timone della Virtus a fine stagione, quando sonderà se vi sia qualcuno interessato a rilevare la società. Magrì ha detto di averci pensato per mesi, oltre ad aver definito la retrocessione una “brutta mazzata” a livello psicologico ed economico.
Queste le sue parole:
“La Serie D è un campionato molto difficile, come abbiamo visto quest’anno, ma al di là di questo io credo si sia rotto qualcosa, quel patto di fiducia che c’era tra me e una parte della tifoseria. Non tutta, perché so che tantissimi hanno sempre sostenuto e continuano a sostenere questo progetto, però la piazza al di là di chi ci sarà dopo di me deve ritrovare anche un senso della dimensione. Mi ha dato molto fastidio domenica questo striscione della curva (Giocatori indegni mercenari, scelte sbagliate, qualcuno si assuma le proprie responsabilità, ndr) in cui si richiedeva una presa di responsabilità da parte mia, insomma, perché non credo si riferisse ad altri.
Uno striscione rivolto a una persona che ha fatto del principio di responsabilità uno dei dogmi della sua vita sia a livello personale, lavorativo che sportivo. Credo che ugualmente a fine anno sarei arrivato a prendere questa decisione, ma ho inteso comunicarlo prima il mio disimpegno dal progetto. Siccome sono una persona seria, manterrò tutti gli impegni fino al termine della stagione, quindi tutti i contratti sottoscritti, tutti gli impegni economici, fornitori e dipendenti possono stare tranquilli, però già da domani mi metterò all’opera per trovare nuovi acquirenti per chi voglia subentrare rilevando le mie quote.
Se ci sarà la possibilità di un passaggio di proprietà prima di fine anno, trovando chiaramente una proprietà affidabile, perché ci sono impegni da mantenere e garanzie da prestare, si potrà procedere. Io garantisco fino a fine anno, poi non sono più disposto ad andare avanti”.
