Se qualcuno pensava che due pronunce del Tar potessero aver messo la parola fine sulla fattibilità del campo da golf a Francavilla Fontana, quel qualcuno si era sbagliato. Dopo l’impugnazione al Consiglio di Stato da parte del Comune, eccone un’altra – seppure parziale – da parte della Regione.
L’amministrazione comunale rifiuta del tutto l’ipotesi che campo a 18 buche, club house e albergo diffuso sorgano in quel sito (località Betania, nelle campagne tra Ceglie Messapica e Francavilla Fontana), mentre la Regione contesta soltanto l’albergo diffuso pur avendo dato il suo assenso al terreno di gioco e avendolo persino finanziato con nove milioni di euro.
Il Tar Lecce, nei mesi scorsi, si era pronunciato sul caso – o, meglio, sui casi – con due distinte sentenze: la prima, per dichiarare inammissibile un primo ricorso onnicomprensivo presentato dal Comune di Francavilla Fontana fondato in sostanza su di un parere contrario espresso dall’Ufficio urbanistica della Regione Puglia; la seconda, per consentire all’imprenditore proponente – Francesco Cavallo e Figlio Srl, con sede a Ceglie – anche la realizzazione dell’albergo diffuso (cui si era opposta, in conferenza dei servizi, la Regione Puglia).
Quindi, il Comune contesta in toto – con l’avvocato Fabio Patarnello – il progetto e ha appellato entrambe le sentenze. La Regione, invece, ha appellato – per il tramite dell’avvocato Francesco Zizzari – unicamente la sentenza con la quale il Tar – di fatto – aveva acconsentito alla realizzazione dell’albergo accanto al campo da golf in sé. Per la Regione, infatti, l’albergo non sarebbe realizzabile in quell’area per ragioni di carattere urbanistico.
Per il Comune, l’intero complesso non sarebbe realizzabile in quel punto, come conferma il vice sindaco di Francavilla Fontana Domenico Attanasi (con deleghe a Urbanistica e Contenzioso): “L’amministrazione non è pregiudizialmente contraria a qualunque tipo d’intervento sul proprio territorio, ma il punto è un altro: l’amministrazione comunale è contraria a insediare quel tipo di intervento lì dove lo si vuole insediare; parliamo di un sito ad elevata valenza paesaggistica, e non lo dice l’amministrazione comunale ma lo afferma la Sezione tutela e valorizzazione del paesaggio della Regione Puglia; c’è scritto nel Pug, quel sito è inserito nel Pug nell’ambito di un contesto rurale e a valenza paesaggistica; c’è scritto nel Pptr regionale, quel sito è un sito a cui viene attribuita la valenza di testimonianza della stratificazione insediativa”.
Secondo l’amministrazione, quindi, nessuna ideologia dietro il “no”. Spiega ancora Attanasi: “La Regione Puglia ha dato il suo assenso alla realizzazione del campo da golf ma non alla realizzazione delle strutture alberghiere, per quanto si tratti di un albergo diffuso e cioè di 58 distribuite su tutto il terreno. La conferenza dei servizi ha dato un assenso parziale, tant’è che il progettista ha impugnato a sua volta al Tar quel provvedimento”. E il Tar ha dato ragione, anche in questo caso, al progettista. Destando le perplessità della Regione, per cui il campo da golf va bene, ma l’albergo proprio no.
Qual è la situazione attuale? In virtù delle sentenze del Tar, l’impresa può cominciare a realizzare l’opera ma, in attesa del secondo grado, forse è più prudente aspettare. Specifica Attanasi: “Se il Consiglio di Stato dovesse respingere il ricorso del Comune o quello della Regione, si dovrà tornare intanto in conferenza dei servizi per rivalutare la proposta alla luce dei rilievi del Consiglio di Stato e poi si dovrà tornare in Consiglio comunale; in quell’occasione, in consiglieri comunali faranno le loro valutazioni. La decisione finale resta comunque in capo al Consiglio comunale”.
Il riassunto – lato Comune – è questo “Campo da golf no, in quel sito”. Lato Regione: campo da golf sì, ma senza strutture ricettive.
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