Il libro “Infanzie” del prof Longo nella sagrestia della cattedrale di Oria: gli occhi dei bambini per raccontare il bello, il brutto e l’opinabile agli adulti

Nell’insolita e al contempo suggestiva cornice della sagrestia della basilica cattedrale di Maria Santissima Assunta in Cielo, a Oria, si è tenuta ieri sera – domenica 2 febbraio) a partire dalle 19 – la presentazione del libro “Infanzie” del professor Mariano Longo, docente di Sociologia e direttore del Dipartimento di Scienze umane e sociali dell’Università del Salento.

L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione dall’Ufficio per le comunicazioni sociali e la cultura della Diocesi di Oria (diretto dal professor Pierdamiano Mazza) in collaborazione con l’associazione culturale “Il pozzo e l’arancio” (presieduta dallo psicologo Luca Carbone, che ha moderato).

Oltre all’autore, sono intervenuti i due docenti universitari Giuseppe Patisso e Ferdinando Spina. I due professori hanno molto apprezzato l’inusuale pubblicazione del collega, che hanno accolto con favore a prescindere dal rapporto umano e professionale che a lui li lega.


I saluti iniziali sono stati affidati al “padrone di casa” don Francesco Nigro, rettore della cattedrale e punto di riferimento episcopale.

Nonostante la serata proibitiva a causa delle condizioni meteo – intorno alle 19 pioveva a dirotto – si è potuta registrare una partecipazione degna dell’esclusività e dell’interesse della presentazione letteraria.

Il professor Longo, sociologo di chiara fama, ha precisato in più occasioni di non considerarsi né uno scrittore né un letterato ma di aver pensato al suo libello – fatto di più racconti, alcuni dei quali letti nel corso della presentazione stessa – nel periodo della pandemia, per dare sfogo a sue riflessioni e immaginazione con gli occhi di un adulto che non ha mai dimenticato di essere stato un bambino.

Sul punto, incuriosito, è intervenuto anche il vescovo di Oria Vincenzo Pisanello, che ha scorto negli accenni del professor Longo – quelli palesati e quelli annunciati per una futura pubblicazione – anche interessanti spunti evangelici.

Monsignor Pisanello, assisosi in disparte e attento sin dapprincipio, si è anche detto soddisfatto circa l’inusuale impiego della sagrestia quale luogo di cultura ed elucubrazione persino oltre i temi religiosi che normalmente in quell’ambiente sacrale vi si affrontano.

Un’esperienza che, ovviamente compatibilmente coi temi trattati, si potrebbe pensare di ripetere in seguito. Di modo che la Chiesa sia e si mostri aperta alla società civile e con essa discuta pacatamente, rispettosamente intorno a tematiche persino laiche che giammai risultano estranee al Trascendente.

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