Quale sia stato il loro ruolo, lo spiegheranno direttamente alla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi Barbara Nestore. La stessa che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare (ai domiciliari) richiesta dalla sostituta procuratrice Livia Orlando nei confronti di due uomini di Francavilla Fontana – V.F. di 53 anni e A.M., di 54 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – quali presunti autori di un finto cavallo di ritorno.
La storia, stando al racconto della vittima, è tanto semplice quanto apparentemente assurda. Un 80enne residente nella Città degli Imperiali, tra l’8 e il 9 novembre scorsi, subisce il furto della sua Fiat Panda.
Dopo un po’, riceve una chiamata con tanto di convocazione in un bar. L’anziano vi si reca e incontra, oltre a un suo conoscente, anche due altre persone che gli espongono – è sempre quanto denunciato dalla vittima – un concetto piuttosto chiaro: se rivuoi la tua macchina, dacci 300 euro.
Il proprietario della Panda accetta e preleva la somma pattuita, poi la consegna ai due. Questi ultimi gli dicono che avrebbe trovato il veicolo nei pressi dell’ospedale, ma il veicolo non c’è. L’anziano si ripresenta da loro e – a quanto pare – uno di quelli lo minaccia: o sparisci o ti sparo.
Questo, almeno, è quanto denunciato dalla presunta vittima ai militari dell’Arma e confluito nelle indagini.
Gli indagati sono accusati di estorsione in relazione a rapina impropria e nei prossimi giorni saranno ascoltati, in sede d’interrogatorio di garanzia, dalla gip Nestore. Sono difesi dagli avvocati Domenico Attanasi e Luca Mangia.