Da otto anni a questa parte, Francavilla Fontana si fregia di un comodo rondò – al posto dei semafori – in corrispondenza del complesso incrocio tra via Oria, via Brindisi, via Capitano di Castri, via San Francesco e via Quinto Ennio (Borgo Croce). Non fu semplice concepire né realizzare quella rotatoria ovale che rappresenta un unicum, perlomeno in zona.
Quell’opera pubblica fu donata da Prefabbricati Pugliesi del presidente Massimo Ferrarese, che la gestì per il successivo quinquennio, fino al 2021: manutenzione ordinaria e straordinaria, addobbi quando necessario (come nel periodo natalizio, ma anche in altri periodi dell’anno). Si ricorderà un albero di Natale costellato da migliaia di Led, una primizia per l’epoca. Un albero di Natale che ha fatto la fine che ha fatto, deposto – e defunto – in un deposito del Comune.
Quel rondò costò un bel po’, ma fu donato: nessuna pubblicità – pur legittima – in cambio.
Da qualche giorno, un paio di realtà del territorio si sono prese cura di quello spartitraffico – con tanto di verde pubblico all’interno – per troppo tempo lasciato a se stesso. Con una determina dello scorso 11 dicembre, è stato concesso di occuparsi a due importanti imprese francavillese di manutenere il rondò donato a suo tempo (sindaco era Maurizio Bruno, assessore ai Lavori pubblici Tommaso Resta e assessore alla Viabilità Luigi Galiano) da Prefabbricati Pugliesi.
Nel 2016, nei successivi cinque anni e in quelli dopo non è mai comparsa alcuna sponsorizzazione in quel luogo, uno degli ingressi più dignitosi e frequentati della Città degli Imperiali. Oggi di sponsorizzazioni ve ne saranno quattro: due a manutentore o, meglio, a committente della manutenzione. Dalla determina numero 142 dello scorso 11 dicembre non si comprende però quanto quella manutenzione sia costata né, quindi, nel momento in cui si parla di “sponsorizzazione” quanto essa possa valere, ovviamente ricomprendendo gli addobbi natalizi all’uopo installati.
La riflessione, così semplice e lineare, giunge da diversi imprenditori che, pur apprezzando sinceramente gli sforzi profusi dai loro colleghi nel ridare dignità a quella rotatoria, si sono chiesti: quanto avranno speso per queste pubblicità e, nel caso, un avviso pubblico non avrebbe potuto consentire anche ad altri di interessarsene?
La questione può apparire di poco conto, ma in fondo potrebbe non esserlo: se, a fronte di una spesa magari contenuta, ci si può fare una discreta pubblicità, perché non ampliare la platea e portare qualche soldino al rialzo nelle casse pubbliche? Diverse aziende sarebbero state interessate a partecipare a un ipotetico bando, ma a questo giro è andata così. È quasi Natale, quindi nessuna polemica. Solo un po’ di malcontento: quello ci sta, in fondo, anche quando si scarta un dono non troppo gradito…