“L’invenzione del minchion”. Nel titolo non c’è una parolaccia, semmai un aneddoto nato tra i banchi di scuola. E proprio di scuola, di quella apparentemente semplice di ieri e piuttosto complicata di oggi, si è parlato nella serata di sabato scorso nella Sala del Sindaco (o del Podestà) a Palazzo Martini in quel di Oria.
La presentazione del libro del professor Massimo Curci – ingegnere elettronico e docente di Fisica all’Istituto “Del Prete – Falcone” di Sava – è stata patrocinata dal Comune di Oria ed è stata inserita tra le attività culturali dell’Infopoint turistico gestito dall’associazione 72024.
Di fronte a una folta platea – sala piena e posti in piedi – attenta dal primo all’ultimo minuto, dopo i saluti del sindaco Cosimo Ferretti e della presidente di 72024 Antonella Viapiana, l’autore è stato incalzato dalle domande del giornalista Eliseo Zanzarelli e ha risposto punto su punto offrendo uno spaccato del modo in cui l’istituzione scolastica si sia trasformata nel tempo.
Quella di prima – per così dire, tradizionale – Curci la chiama “scuola dei dinosauri” e per “dinosauri” intende ovviamente coloro i quali l’abbiano frequentata, non necessariamente con profitto.
Una scuola che oggi dev’essere anche o forse soprattutto divertente e nella quale i docenti – persino i dirigenti – sembrano aver perso peso politico e decisorio. In compenso, paiono contare sempre più studenti e genitori perché, col calo delle nascite, è importante non deludere per accaparrarsi iscrizioni tra “accoglienza”, “open day”, progetti e gite di ogni tipo.
Possibile che intrattenere sia oggigiorno più importante che studiare, conoscere? È una delle riflessioni cui invita il prof Curci, con uno stile tutto suo. Le circa 200 pagine della sua opera prima sono un condensato di fatti, sarcasmo e humour che le rendono più che scorrevoli per il lettore. E, perché no?, anche un invito a leggere su supporto cartaceo giacché in questa società del presente (di cui fa parte la scuola) si legge sempre meno perché si fa sempre più fatica a leggere e saper leggere, oltre che a scrivere e saper scrivere.
I presenti hanno apprezzato molto lo stile e il modo di esporre – mai banale – di Curci. Nessuno se n’è andato in anticipo, se non per impegni improrogabili. Lo stesso primo cittadino Ferretti si è detto coinvolto nella duplice qualità di ex studente della scuola che fu e di genitore ai tempi della scuola odierna. In sala vi erano addetti ai lavori scolastici – come la dirigente del Secondo comprensivo di Oria, Luisa Pezone – che non hanno mancato di esprimere soddisfazione per i temi trattati e di intervenire dai loro punti di osservazione.
Il libro di Massimo Curci è acquistabile online su Amazon (anche con bonus docenti) e alla presentazione oritana ne seguiranno delle altre, persino nelle stesse scuole. Perché “L’invenzione del minchion” – niente spoiler sull’origine del titolo, la si trova nelle prime 30 pagine – riguarda un po’ ciascuno: chi siamo stati, chi siamo, chi potremmo essere. Perché dalla scuola – chi più chi meno, con ruoli e ambizioni diversi – è necessario passarci tutti.