Ha fatto discutere la posizione del vescovo di Oria, Vincenzo Pisanello, giovedì scorso al meeting sul campo da golf che – salvo intoppi – potrebbe sorgere nelle campagne di Francavilla Fontana, in contrada Carlo Di Noi Superiore (bosco di Betania). Il presule ha sostanzialmente “benedetto” l’opera e spiegato come questo sport favorisca anche lo spirito, invocando un “plauso grande poiché è un’ottima iniziativa che mi pare possa valorizzare al meglio il nostro territorio salentino”.
L’ex assessore Romeo Lippolis non ha molto apprezzato l’intervento di monsignor Pisanello, che si sarebbe sostituito alla “politica assente ed esalta uno sport che solo i ricchi possono praticare. Indipendentemente dalla validità del progetto, l’intervento mi è sembrato davvero inopportuno per uomo di Chiesa”.
Scettico anche l’ex consigliere comunale Mimmo Tardio, per il quale: “Prima di pontificare sulla bontà di un Campo da Golf, sarebbe stato opportuno chiedersi:
a. perché erano assenti le istituzioni pubbliche;
b. cosa prevedono le scelte politiche sul rispetto dell’agro di quella zona;
c. quali conseguenze, in quel pezzo di bellezza naturale, quel Campo da golf, aprirebbe per altri appetiti possibili di strutture ricettive come campi da tennis e altre attrazioni per “saccheggiare” una delle aree più belle per godere della natura che concilia, questo sì, il corpo e lo spirito. Una buona lettura e meditazione della lettera di Papa Francesco LAUDATO SÌ ci farebbe comprendere il valore e il rispetto che si deve alla salvaguardia del creato. Prudenza e Saggezza sono virtù che servono per discernere ciò
che è buono e giusto”.
Un plauso è stato rivolto invece al vescovo dall’ex senatore Euprepio Curto (che era presente in sala l’altra sera”:
“Ho condiviso molto la decisione del nostro Vescovo, Monsignor Pisanello, non solo di essere presente alla iniziativa di presentazione e di illustrazione del progetto finalizzato alla realizzazione di un Campo da Golf, ma anche di esprimere una posizione positiva, chiara e netta sull’argomento.
Al cospetto di una classe politica nella stragrande maggioranza dei casi pavida e tremebonda, comunque timorosa dell’assunzione di una qualsiasi responsabilità, la posizione assunta da Monsignor Pisanello si è caratterizzata per chiarezza di idee e per coerenza di comportamenti, assumendo nel concreto un ruolo di sostanziale supplenza rispetto a chi politicamente e istituzionalmente avrebbe dovuto avvertire la necessità di manifestare sul progetto una posizione qualunque essa fosse.
Pertanto, non credo affatto che l’intervento di Monsignor Pisanello sia stato inopportuno. Al contrario, esso si è reso assolutamente necessario non solo in conseguenza dello stato di palude comunicativa in cui versa una Amministrazione comunale sostanzialmente afona. Ma anche perché non dovrebbe sfuggire sia ai colti che agli incliti come la Chiesa, nel corso degli ultimi anni soprattutto, abbia dato luogo a profonde modificazioni del proprio ruolo e della propria funzione senza che ne fosse snaturata la missione naturale.
Cosicché la si vede sempre più frequentemente protagonista attiva, e non comprimaria, delle vicende economico sociali dei territori in cui essa è presente e opera. Anche in questo caso supplendo alle incertezze, alle inefficienze, ai limiti, anche culturali di alcune classi dirigenti.
Un plauso, quindi, al Monsignor Pisanello, per aver assunto un ruolo di cui tutti dovremmo essergli grati”.