Oggi, a partire dalle 18, si parlerà di golf al Castello Imperiali di Francavilla Fontana. Si parlerà, in particolare, del “Resort golf club Alto Salento” che – salvo intoppi – dovrebbe prendere forma a Masseria Carissimo e dintorni, contrada Carlo Di Noi Superiore, nelle campagne tra la Città degli Imperiali e Ceglie Messapica (bosco di Betania).
Un percorso da 18 buche con annessa club house incastonati in 120 ettari di vegetazione. Dopo tutta una serie di contese legali, il Tar ha di recente stabilito che si può fare e gli imprenditori cegliesi interessati (Cavallo Francesco e Figlio Srl) possono procedervi, sempre che il Comune non decida di ricorrere al Consiglio di Stato. Al meeting di questa sera parteciperà anche Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi Brindisi. Argentieri, nel suo intervento, parlerà del suo favore nei confronti di un progetto che potrebbe giovare – a suo dire – all’intero Brindisino: “In termini economici complessivi, un campo da golf torna utile per tutto il territorio sul quale insiste e per la sua economia. Sul versante turistico, una rete di campi da golf è elemento che aggiunge offerta ad un target già considerevole e se pensiamo che ci sono nazioni che stanno investendo in maniera consistente nei campi da golf, è chiaro che essi sono altrettanti volani di sviluppo, perché non è solo il sistema delle buche sul green che interessa, ma al pari di esse tutto ciò che gira intorno ad un sistema che vede muoversi famiglie, movimenti e federazioni sportive”.
E aggiunge: “A leggere qualcosa del progetto di Francavilla Fontana, tuttavia, esso, con un dichiarato approccio del tutto innovativo, può segnare la novità capace di rispondere alle diverse criticità, che vengono sollevate quando si tratta appunto di considerare la tutela dell’ambiente e la sostenibilità complessiva dell’ecosistema. Di più: la posizione centrale dei campi da golf francavillesi, rispetto agli altri più vicini in questa parte di Puglia, davvero li fanno sembrare uno stimolo per tutto il territorio ben oltre il fenomeno golfista. Essi si inquadrano in una logica di crescita matura di una destinazione, che offre anche servizi interessanti e farebbero sì che la Puglia, che già si sta qualificando sul fronte delle esperienze, si qualificasse anche sul fronte dei servizi”.
“Il turismo in Puglia, dunque, ha bisogno di campi da golf in un numero sufficiente e in una maniera rispettosa del paesaggio pugliese e coerente con i mutamenti climatici che interesseranno la Regione. E se dunque parliamo di un campo da golf, che ha come prerequisito l’utilizzo intelligente delle acque reflue, ovviamente trattate e che normalmente sono utilizzate per l’irrigazione; se parliamo di una zona più ampia rispetto all’impianto in sé e qualificata per essere offerta di altri segmenti di turismo, se pensiamo ad una possibile destagionalizzazione dei flussi, il progetto di Francavilla Fontana ha la possibilità di declinare un nuovo paradigma, che sia coerente con gli obiettivi di tutela e valorizzazione delle risorse naturali. Forse si sarebbe davvero in sintonia con uno dei più grandi talenti di questo sport, Sam Snead, che più d’una volta faceva osservare – e qui lo si cita per il valore oltre la lettera della sua considerazione: «Giocare a golf è come mangiare. È qualcosa che deve venire naturale»”, conclude.
Non sarà presente soltanto Argentieri all’incontro di questa sera, moderato da Giulia Cavallo. Era tra gli invitati, per un saluto istituzionale, anche il sindaco Antonello Denuzzo. Che però non ci sarà. Sarà presente invece il presidente del Consiglio comunale e consigliere regionale Maurizio Bruno (il progetto fu presentato nel 2015, quando era sindaco). È invitato anche il vescovo della Diocesi di Oria Vincenzo Pisanello, oltre all’assessore regionale a Turismo e sviluppo Gianfranco Lopane e ai progettisti David e Vincenzo Mezzacane e Grazia Cavallo. Per Federgolf saranno presenti Alessandro De Luca e Marta Visentin. Per Wwf Taranto Giovanna De Vincentis. Parlerà, ovviamente, anche Francesco Cavallo, rappresentante del gruppo che a suo tempo promosse l’iniziativa. Questi anticipa: “L’opera rappresenta una grande opportunità turistica e di riqualificazione, architettonica, rurale e paesaggistica. I professionisti incaricati, architetti, ingegneri , agronomi, geologi, hanno immaginato, e posto in essere, un’idea progettuale che abbia come linea guida l’ecosostenibilità e un’antropizzazione non invasiva, ma in armonia con la natura circostante. Turismo e salvaguardia ambientale sono concetti non antitetici il cui connubio può costituire, se adeguatamente equilibrato, un importante volano economico, con conseguenti riverberi benefici per un ampio comprensorio, quello dell’Alto Salento”.
Il progetto è importante, poi è ovvio che debba essere assimilato e andare in porto. Se ne discute ancora in Comune, dove si dovrà decidere se ricorrere in appello avverso la sentenza del Tar oppure accettare l’attuale situazione di fatto e diritto.