di Eliseo Zanzarelli
Prima laurea a 69 anni, seconda iscrizione all’università a 85, prossima laurea – già in programma – a 90 anni. Mimmo Martinucci è un treno in corsa e ai suoi lutti – è sopravvissuto a due mogli – ha reagito in un modo anomalo: studiando, scrivendo e facendo tantissime cose tranne annoiarsi. “Chi mantiene in attività il cervello, invecchia molto più lentamente”, dice.
Mimmo nasce a Sava e poi insegna un paio d’anni a Francavilla Fontana, è a tutt’oggi un ottimo elettrotecnico, radioamatore, grafico pubblicitario, scrittore, poeta. Negli anni ’60, lo chiamano dal Nord e decide di partire, nonostante fosse fidanzato a Francavilla Fontana: lavora anche lì e conosce una ragazza (Adriana) con cui si sposa nel 1962. Resteranno insieme per 40 anni, fino a quando lei – nel 2002 – muore.
Mimmo ne soffre ma poi decide che era giunto il momento di fare ciò che, per una serie di ragioni, non aveva potuto fare quand’era giovane: l’università. S’iscrive a Trento e, alla “tenera” età di 65 anni, consegue la laurea in Giurisprudenza a pieni voti. Quand’era partito da Francavilla, però, aveva lasciato una questione in sospeso. E, allora, fa un tentativo. Chiama la sua ex (Titti), che nel frattempo era rimasta a propria volta vedova, e si fa avanti:
“Senti, noi non ci siamo lasciati benissimo perché io sono dovuto partire per lavoro. So che anche tu sei rimasta sola, che ne diresti di rivederci?”. E, allora, torna nella Città degli Imperiali e i due cominciano a frequentarsi nuovamente. Scocca ancora quella scintilla e, incontro dopo incontro, si piacciono come un tempo. E si sposano nel 2004. Vivono felicemente per 18 anni ma poi, anche in questo caso, la moglie di Mimmo si ammala e nel 2021 muore. Un duro colpo, dopo il primo già incassato e comunque mai dimenticato. Un colpo talmente forte che avrebbe potuto stendere un toro, ma Mimmo è più cocciuto di un toro e – per reagire – che fa? S’iscrive di nuovo all’università. Stavolta Psicologia. È al secondo anno, con esami in regola. Ha 87 anni e conta di laurearsi fra due anni, quando per l’anagrafe lui di anni ne avrà 89:
“La solitudine non è una bella cosa, ma ho cercato di non arrendermi giacché ho la fortuna di avere ancora un cervello lucido e tantissima curiosità e sete di conoscenza”. Da un po’ Mimmo, che per lavoro ha girovagato in mezza Italia, vive in Trentino, dove ha figlia e nipote: “Sa, a una certa età meglio avere qualcuno accanto: oggi tutto sommato mi sento bene, ma meglio non starsene da soli in caso di necessità”. Intanto, si gode il Trentino d’inverno e la sua Puglia in estate. Ora, fino al 30 settembre, vive a Campomarino di Maruggio, rinomata località balneare della provincia di Taranto, dove tra un libro e l’altro – inframezzato da una riflessione e una poesia scritte di suo pugno – si gode albe, tramonti e belle donne sulla spiaggia. Che osserva a distanza per il piacere della bellezza.
Sì, perché ci sono alcune cose che l’età non cancella. Come anche l’appetito. Chi l’ha detto che uno a 87 anni non possa mangiare come e meglio di un 30enne? Infatti, Mimmo mangia tutto e bene, deliziandosi con frutti di mare e pesce rigorosamente freschi che seleziona accuratamente col suo occhio clinico. Non si ferma mai, neppure a tavola.
E adesso non vede l’ora di togliersi davanti la laurea in Psicologia per tuffarsi in un’altra avventura accademica: “Sì, se sarò ancora vivo, mi piacerebbe laurearmi anche in Storia e filosofia, poi chissà. So di non sapere abbastanza, quindi cerco di colmare le mie lacune”. Un po’ Socrate, un po’ Peter Pan. E se gli capitasse l’occasione giusta, chissà che non si risposerebbe. Di sicuro, con una persona così innamorata della vita e della conoscenza, tutto si può fare meno che annoiarsi.