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Come scegliere a chi donare il cinque per mille

Molte persone scambiano erroneamente il cinque per mille per una donazione, ma non lo è affatto: si tratta infatti di una quota delle tasse obbligatoria, quindi che ogni contribuente deve in ogni caso pagare durante la dichiarazione dei redditi annuale. Nello specifico, rappresenta la percentuale dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (IRPEF) e viene calcolata moltiplicando il valore dell’imposta per 5 e dividendo il risultato per 1000. Questa cifra può essere però destinata in altre direzioni rispetto alle casse dello Stato, senza alcun costo aggiuntivo o spese extra. La scelta del beneficiario del cinque per mille è libera e personale e comprende Enti del Terzo settore o Associazioni che operano senza scopo di lucro a livello locale e nazionale. In questo articolo vediamo come donare il proprio cinque per mille e quali beneficiari è possibile aiutare con questo contributo.

Cinque per mille: come si fa

Donare il cinque per mille è estremamente facile: durante la compilazione dei modelli di dichiarazione dei redditi, è necessario firmare il riquadro corrispondente alla categoria che si sceglie come beneficiario e, se si vuole indicare uno specifico soggetto, inserire il relativo Codice Fiscale. Se non si esercita questa seconda opzione, la somma viene distribuita equamente a tutti gli Enti presenti. È consentita una sola scelta di destinazione e questa non vincola la donazione del due per mille e dell’otto per mille. Inoltre, è anche possibile destinare il proprio cinque per mille senza dichiarazione dei redditi: in questo caso, va utilizzata l’apposita scheda allegata allo schema di Certificazione Unica 2024 (CU) o al Modello 730 o al Modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico) 2024. Una volta compilata, la scheda deve essere consegnata a un ufficio postale o a una banca in busta chiusa, apportando sopra la scritta “Scelta per la destinazione del 5 per mille dell’IRPEF”, con indicazione di nome, cognome e codice fiscale del contribuente.

Quali sono i beneficiari possibili

L’obiettivo primario del cinque per mille è dare un supporto reale e concreto a Enti e Associazioni che operano con finalità benefiche. Si tratta quindi di un aiuto diretto che può diventare una risorsa importante per finanziare progetti e attività che hanno lo scopo di fare del bene al prossimo. I beneficiari possibili sono soggetti specifici ed è possibile trovare l’elenco aggiornato sul Sito dell’Agenzia delle Entrate. Fanno parte di questa “cerchia” gli Enti del terzo settore iscritti al RUNTS (registro unico nazionale del Terzo Settore), incluse le cooperative sociali (escluse le Imprese sociali di natura societaria). Sono parte di questa specifica categoria, ammessa a partire dal 2023, tutte le Fondazioni, le Organizzazioni di volontariato e le Associazioni umanitarie e di promozione sociale. Ne è un esempio Medici Senza Frontiere, che nell’anno passato ha utilizzato i fondi ricevuti per finanziare interventi in ogni parte del mondo, finalizzati alla chirurgia e alla medicina d’urgenza, a risolvere problematiche come la malnutrizione e la salute materno-infantile e riproduttiva e a portare avanti progetti di assistenza sanitaria e psicologica, prevenzione e cura della malaria. Tra i beneficiari del cinque per mille ci sono poi gli Enti di istruzione e ricerca scientifica e universitaria e quelli che svolgono attività di ricerca sanitaria con orientamento traslazionale, come gli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico. Il cinque per mille si può anche destinare ad Associazioni sportive dilettantistiche con riconoscimento ai fini sportivi rilasciato dal CONI, Enti che svolgono attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici e i gestori delle aree protette. Infine, anche i Comuni possono beneficiare di questo aiuto, ma con l’obbligo di utilizzare i fondi per attività sociali.

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