Una donna di Oria è stata condannata a sei mesi di reclusione per non aver versato all’ex marito i cosiddetti “alimenti” per il mantenimento della figlia minorenne della coppia affidata al padre, anch’egli di Oria. La madre della ragazzina, oggi 12enne, era finita a processo con l’accusa di aver violato gli obblighi di assistenza familiare.
La giudice onoraria del tribunale di Brindisi Maria Raffaella Lopane ha ritenuto provato quanto sostenuto dall’ex coniuge e cioè che la consorte si sarebbe rifiutata per anni di corrispondergli i 150 euro al mese che il magistrato del divorzio – da lei chiesto – aveva posto a suo carico per contribuire al sostentamento della bambina, che all’epoca aveva nove anni.
L’ex moglie è stata condannata a corrispondere il dovuto, pagando al contempo i danni all’ex marito, costituitosi parte civile a processo con l’avvocato Gabriele Mazza. La giudice si è spinta anche oltre quanto chiesto dal vice procuratore onorario: tre mesi di reclusione.
L’imputata può comunque beneficiare della sospensione della pena, subordinata all’effettivo risarcimento dei danni entro 90 giorni dal passaggio in giudicato della sentenza. La motivazione di quest’ultima, ossia il filo logico-giuridico seguito dalla magistrata giudicante, sarà depositata entro i prossimi tre mesi.
Dopodiché, il difensore della donna potrà comunque proporre appello. I fatti finiti a processo sono conseguenza di quanto avvenuto tra i due ex coniugi proprio dopo la separazione seguita da divorzio, a seguito di un matrimonio durato sette anni. la figlia fu affidata – a differenza di quanto accade in genere – in via esclusiva all’uomo. Dal 2021 – anno della sentenza di divorzio – ai giorni nostri, l’ex moglie non avrebbe mai versato i 150 euro mensili, tanto che l’ex marito fu costretto a denunciarla. La figlia ora vive col papà e la sua nuova compagna, come emerso anche a processo, in un contesto di serenità familiare.
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