Dopo i precedenti tentativi non andati a buon fine, il Comune di Francavilla Fontana tenta nuovamente di “piazzare” al miglior offerente l’ex area del centro intermodale e dei servizi commerciali e reali: un’opera pubblica pensata a fine anni ’90 per lo stoccaggio e la commercializzazione di prodotti ortofrutticoli costata fior di quattrini – circa otto milioni di euro – ma mai entrata in funzione.
La regina delle cattedrali nel deserto della Città degli Imperiali, ma probabilmente dell’intero Brindisino, sorge in contrada Tiberio. Il prossimo 15 luglio alle 10 nell’Ufficio dei servizi finanziari si terrà un’asta pubblica per l’acquisizione del diritto di superficie per 50 anni, con opzione d’acquisto, nella speranza che sia la volta buona. L’ente chiede quattro milioni e 750mila euro per privarsi di un bene – tre capannoni, una struttura per gli uffici e un piazzale per la sosta degli automezzi – che finora ha prodotto soltanto spese e nessun introito. L’asta o, meglio, l’apertura delle buste si terrà il prossimo 15 luglio, ma il termine per la presentazione delle offerte è stato fissato per le ore 12 del 30 giugno.
Prima di muovere il passo dell’asta vera e propria, il Comune ha promosso una consultazione preliminare di mercato conclusasi a fine settembre dello scorso anno con quattro imprese interessate a fruire di quello che avrebbe dovuto essere un centro di carico intermodale e, invece, chissà cosa in futuro rappresenterà. Non è dato sapere per il momento quali siano le imprese interessate, dove abbiano sede e in quali settori operino. Nei mesi passati si era ipotizzato che quell’area piuttosto estesa – complessivamente 7,5 ettari circa – possa risultare ideale per imprese della logistica, anche in considerazione della sua collocazione baricentrica tra le province di Brindisi, Taranto e Lecce e del suo “affaccio” quasi diretto alla statale 7 che collega in maniera diretta il capoluogo adriatico e quello ionico.
È importante sottolineare come anche imprese che non si siano già mostrate interessate possano proporre una loro offerta concorrendo all’aggiudicazione del complesso immobiliare.
“Il risultato della consultazione – secondo il sindaco Antonello Denuzzo – conferma che per l’ex intermodale non è scritta la parola fine. Siamo convinti che questa struttura mai entrata in funzione possa ancora ritagliarsi un ruolo strategico per lo sviluppo del territorio”.
Nonostante la stima di quattro milioni e 750 mila euro sia il risultato di una perizia, gli eventuali imprenditori interessati – ammesso che confermino il loro interesse preliminare – potrebbero giocare al ribasso e porre condizioni oltre a quelle già fatte presenti in sede preliminare. Il Comune in quella sede, per esempio, ha messo nero su bianco che nell’ex intermodale dovranno essere svolte attività compatibili con la destinazione d’uso originaria di centro logistico di carico, scarico e movimentazione merci.
Le strutture sono state in più occasioni vandalizzate e saccheggiate, anche se oggi dispongono di un impianto di videosorveglianza ad alta risoluzione e riconoscimento delle targhe collegato con la centrale operativa della polizia di Stato (installato in collaborazione tra amministrazione comunale e Consorzio Asi). Il fine del tentativo di cessione è chiaro: liberarsi di un bene costoso al contempo incassando da affitto o vendita il massimo possibile. A qualcuno dovrà pur servire.