È stata dichiarata cerebralmente morta intorno alle 15 di oggi (lunedì 27 maggio) la donna di 47 anni raggiunta ieri pomeriggio da un colpo di pistola alla testa lungo una complanare della superstrada Taranto – Brindisi in prossimità della Cittadella della Ricerca (Mesagne). Ora segue la fase di osservazione che durerà sei ore. Nel caso, i suoi organi saranno donati.
È indagato per tentato omicidio (oltre che per porto illegale di arma da fuoco e spari in luogo pubblico) e si trova in carcere suo cognato Adamo Sardella (fratello del marito deceduto della donna). L’uomo avrebbe fatto fuoco con una pistola calibro 7.65.
Da quanto ricostruito dalla Squadra mobile di Brindisi al comando del vice questore Giuseppe Massaro, coordinata dalla pm Paola Palumbo, Sardella e un suo parente sarebbero giunti sul posto a bordo di una Volkswagen Golf grigia, mentre la 47enne e il suo compagno a bordo di una Nissan Juke bianca. I quattro avrebbero preso a litigare per vecchi dissapori familiari fino a quando Sardella non avrebbe estratto la pistola e fatto fuoco più volte. Uno dei proiettili ha raggiunto il cristallo lato passeggero della Juke e colpito la cognata al capo. Ferito lievemente, sempre alla testa, il suo compagno.
Le posizioni di tutti e tre gli altri partecipanti alla contesa sono al vaglio di magistratura e forze dell’ordine. Il compagno della 47enne sarebbe stato denunciato a piede libero per il possesso del fodero di una spada (katana) sequestrato al pari della pistola e dei veicoli.
Per Sardella nelle prossime ore l’interrogatorio di convalida dinanzi al gip. È assistito dall’avvocato Vito Epifani. Le indagini degli investigatori sono state agevolate dalla visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza di un’azienda nei pressi della quale è avvenuto il litigio. Si cerca di ricostruire il contesto nel qual è maturato il tentato omicidio che potrebbe trasformarsi in omicidio nel caso di morte della donna ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Brindisi.