Attentato all’imprenditore, si continua a indagare: tre anni fa un messaggio estorsivo recapitato nel magazzino di Cribel

Dopo l’attentato esplosivo di sabato scorso alla villa dell’imprenditore Sergio Lippolis, proseguono le indagini dei carabinieri per risalire ad autori e movente. L’ombra del racket è per forza di cose tra le ipotesi investigative, che si dipanano a 360 gradi.

È emerso che nel 2021, Lippolis e un altro imprenditore avrebbero avvertimenti a scopo estorsivo recapitati nei pressi delle loro aziende nella zona industriale di Francavilla Fontana. Nel caso di Lippolis, un “pizzino” sarebbe stato lasciato o, per meglio dire, lanciato in corrispondenza del magazzino di Cribel – Industrie per l’arredamento.

Lo scopo sarebbe stato chiaro: minaccia di ritorsioni se le richieste economiche non fossero state soddisfatte. L’episodio fu comunque portato subito a conoscenza delle forze dell’ordine, che non abbassarono la guardia. Sia in quel caso che in quest’ultimo l’associazione Antiracket francavillese – oggi presieduta da Cosimo Torino non ha mancato di esprimere solidarietà nei confronti degli imprenditori destinatari delle intimidazioni.

Gli investigatori sono concentrati ora in primis sulle immagini delle telecamere di sorveglianza di cui la villa di Lippolis, in contrada Cantagallo, a ridosso della strada provinciale per Carosino, è dotata. L’orario è approssimativamente quello delle 4 del mattino, quando il padrone di casa, sua moglie e i suoi figli sono stati svegliati di soprassalto da un paio di esplosioni in grado di divellere il cancello in ferro battuto e incrinare una colonna portante in tufo dell’ingresso all’immobile.

Il potenziale esplosivo dell’ordigno o degli ordigni – di fattura artigianale – era piuttosto elevato, comunque potenzialmente mortale se qualcuno si fosse trovato nei paraggi al momento delle deflagrazioni.

I militari dell’Arma – al comando del capitano Alessandro Genovese – sono concentrati sui video acquisiti dall’impianto di sicurezza della villa. Ne hanno già visionato i filmati, le cui immagini sono piuttosto nitide. È immortalata l’intera scena dell’attentato: si nota distintamente giungere un furgoncino di colore bianco – un Fiat Doblò o forse un Fiorino – che, dopo aver superato l’obiettivo, fa un leggero tratto in retromarcia.

A quel punto, dal portellone posteriore scende un uomo che si dirige – con calma ma deciso – verso la parte sinistra del piazzale d’accesso alla villa di Lippolis. La telecamera lo riprende per intero e frontalmente: felpa con cappuccio calata sul capo e volto travisato, pantaloni da tuta (verde scuro) e scarpe da ginnastica.

L’uomo raggiunge il bersaglio alla sua sinistra e per un momento sparisce dall’inquadratura, salvo ricomparirvi qualche secondo dopo e di corsa. Questione sempre di secondi ed ecco il botto o, sembra, i botti: due in rapida successione.

L’occhio elettronico viene offuscato momentaneamente dal fumo prodotto dalle esplosioni. Poi di nuovo immagini nitide: il “bombarolo” rimonta sul furgone che si allontana velocemente nelle tenebre. Chi erano quegli uomini e cosa volevano da Lippolis, cos’hanno voluto comunicargli con quelle bombe? Quesiti ai quali tentato di dare una risposta i carabinieri, coordinati dalla Procura. Non si esclude pista alcuna, racket compreso.






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