L’inimitabile generosità del Sud si è inventata nel tempo il «caffè sospeso»: lasciar pagato in anticipo un espresso senza conoscere chi e quando troverà ristoro dalla calda tazzina offerta. Un gesto unico, semplice ed allo stesso tempo di gran cuore, che due comunità scolastiche del brindisino hanno voluto mutuare per regalare un sorriso ai piccoli pazienti ricoverati in importanti ospedali pugliesi e del Sud Italia. Nasce così «Il Libro Sospeso» proposta solidale dell’associazione ButterflyBook agli Istituti Comprensivi di Erchie e Torre Santa Susanna con l’obiettivo di una raccolta fondi da destinare all’acquisto di libri per i piccoli pazienti ospedalizzati.
Per alcune settimane piccini e adulti, alunni e docenti, personale scolastico e collaboratori dalle scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado di Erchie e Torre Santa Susanna hanno donato un «caffè» per regalare un viaggio nella fantasia ai piccoli pazienti costretti alle cure in importanti nosocomi della Puglia e del Meridione.
Oltre novecentosettanta gli euro raccolti dalla comunità scolastica di Erchie e poco più di cinquecento quelli donati dalle scuole di Torre Santa Susanna. A beneficiarne, per il tramite della associazione proponente che si è incaricata di acquistare al bisogno i testi, saranno i piccoli pazienti dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (raccolta dell’Istituto Comprensivo Erchie) e dell’ospedale Capanna di Betlemme di Chieti (raccolta del Comprensivo di Torre Santa Susanna).
«Un risultato straordinario – ha fatto sapere il Dirigente Scolastico dei due Istituti Comprensivi di Erchie e Torre S. Susanna prof. Vito Andrea Mariggiò – in un periodo dell’anno ricco di iniziative e proposte solidali. Segno di due comunità scolastiche dal cuore grande che in ogni occasione rispondo ‘presente’ al bisogno dei meno fortunati. Un gesto significativo ed originale – ha concluso il Dirigente Mariggiò – capaci di coinvolgere l’intera comunità scolastica dando concretezza a quella passione per l’umano, a partire da chi è in difficoltà, a cui educhiamo ogni giorno fra i banchi di scuola».