Un lunedì speciale con Nicola Gratteri e Antonio Nicaso per il Primo comprensivo di Francavilla

di Giorgio Rosso*

È stata una mattinata vibrante di emozioni, quella vissuta lunedì 11 dicembre da tutti coloro i quali hanno avuto la possibilità di prendervi parte. È stato davvero un lunedì speciale.

Alle 11,30, presso il Teatro Italia di Francavilla F.na, si è tenuto il tanto atteso incontro con il procuratore di Napoli Nicola Gratteri e con il giornalista e scrittore Antonio Nicaso, autori del libro “Non chiamateli eroi”. L’evento rientrava nel Progetto Biblioteca 2023/2024 della Scuola Secondaria del Primo Istituto Comprensivo ‘A. Moro -P. Virgilio M.’, sapientemente curato dalla referente, prof.ssa Rossana Casale, ed è stato realizzato in collaborazione con Il libro Possibile, prestigiosa rassegna culturale pugliese.

Oltre alle massime istituzioni cittadine e ai rappresentanti di tutte le Forze dell’Ordine, vi hanno partecipato gli alunni delle classi seconde e terze della Scuola ‘P. Virgilio M.’, un discreto numero di genitori e una nutrita delegazione di studenti degli Istituti Superiori della Città.  

È sempre difficile descrivere a caldo le sensazioni che si provano in circostanze come queste, sia per la loro rarità, sia per la statura morale e la levatura intellettuale degli ospiti.

Che sarebbe stato un incontro speciale lo si era capito fin da quando gli studenti avevano risposto in massa alla proposta di acquisto del libro Non chiamateli eroi, una narrazione rievocativa delle tante vittime innocenti delle organizzazioni criminali del nostro Paese, scritta a due mani da N. Gratteri e A. Nicaso. Oltre alle sue ben note funzioni, Gratteri è, infatti, scrittore prolifico, ha pubblicato oltre venti saggi, molti dei quali proprio in collaborazione con A. Nicaso; originario di Caulonia, Nicaso vive tra Stati Uniti e Canada, dove insegna Storia sociale della criminalità organizzata alla Queen’s University, considerato uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta nel mondo, è anch’egli saggista fecondo con oltre quaranta libri pubblicati.

Guidati nella lettura e nella discussione dai propri insegnanti di Lettere, gli alunni s’erano preparati con grande entusiasmo all’incontro, annotando una serie di domande da porre agli autori, mossi sicuramente dal desiderio e dalla curiosità di poter incontrare da vicino un grande testimone del nostro tempo, qual è Gratteri. Fresco di nomina alla guida della Procura di Napoli, il magistrato di Gerace è uomo simbolo delle Istituzioni; da anni, tutti i media nazionali ne raccontano l’impegno coraggioso nella lotta alle cosche più agguerrite e spietate della ‘Ndrangheta calabrese.

Non appena Nicola Gratteri, circondato dai suoi angeli custodi, ha fatto capolino in teatro, è calato un silenzio quasi surreale, era da tempo che non capitava di osservare un’affollata platea di ragazzi appena adolescenti – in genere vivaci e chiassosi -ammutolirsi alla vista dell’ospite.

Il vociare che aveva preceduto l’ora d’inizio – anch’esso insolitamente attenuato – si è subito acquietato in un ascolto partecipe e assorto.

In maglioncino di pile color vinaccia e pantaloni casual, il procuratore di Napoli ha risposto alle domande postegli dagli studenti con il suo inconfondibile timbro di voce; il tono pensoso e riflessivo, il lessico essenziale e antiretorico, gli stessi con i quali lo ascoltiamo nelle interviste di Lilly Gruber o Corrado Formigli.

Come nel libro, così sul palco Gratteri e Nicaso hanno risposto a due voci alle domande degli alunni, non sottraendosi a nessuna sollecitazione; l’uditorio ha ascoltato rapito quando entrambi hanno rivendicato orgogliosamente le proprie umili origini calabresi, sottolinenado l’importanza della scuola e dello studio per guadagnare la libertà di pensiero e realizzare importanti traguardi professionali. Così come è stato per loro.

Le parole di Gratteri sono state lapidarie: tutti possono partecipare a un concorso pubblico e superarlo con l’impegno e lo studio seri, perché chi vale davvero ce la fa; è tempo di sfatare una volta per sempre la leggenda dell’Italia delle raccomandazioni…

– “i raccomandati ci sono, ma ci sono anche i bravi che vincono un concorso per merito”- ha affermato con risolutezza il magistrato.

Un messaggio che è risuonato potente, chiaro e quasi profetico alle orecchie di giovanissimi studenti prossimi a scegliere un nuovo indirizzo di studi e intraprendere la via per il loro futuro.

Un messaggio altrettanto chiaro e carico di Speranza per i tanti docenti e genitori presenti: sebbene tirata per la giacchetta un po’ da tutte le parti, la scuola resta il punto di riferimento centrale della società – luogo laico e libero per eccellenza – dove si costruisce e prende forma la capacità di pensare e di esprimersi. E l’insegnamento-apprendimento della Lingua Italiana riveste oggi più che mai un’importanza fondamentale.

È stato questo, sicuramente, il momento più intenso di un incontro partecipato da tutti con intima commozione, due ore piene di insegnamenti e messaggi folgoranti, capaci di smuovere le acque stagnanti di una quotidianità spesso grigia e anonima.

Quando è finito l’incontro, traspariva dagli occhi di ognuno come un senso di liberazione dalle paure e dalle costrizioni che imprigionano le nostre esistenze; nelle parole scambiate all’uscita dal teatro ci accomunava la soddisfazione di sapere che da qualche parte, molto più vicino di ciò che spesso pensiamo, vivono uomini veri, forti, coraggiosi, puliti come il cielo azzurro delle nostre Puglie.

Abbiamo incontrato Antonio Nicaso e Nicola Gratteri e con i nostri ragazzi abbiamo ascoltato che il Male esiste, ma abbiamo anche compreso che questo può essere attaccato, ridotto, battuto e vinto. Non ci sono scorciatoie, è questa la via per il futuro.

* Docente di Lettere presso la scuola secondaria di primo grado “Virgilio”

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