Si riceve e pubblica:
E’ comprensibile che di fronte alle tragedie internazionali alcuni episodi di cronaca locale possano apparire poca cosa. Ma quanto avvenuto l’altro ieri sera nel centro commerciale “Le Colonne”, dove un rapinatore ha avuto la possibilità d’introdursi nel magazzino “Happy Casa”, di fatto eludendo un servizio di vigilanza che definire precario è puro eufemismo, dovrebbe allarmare non poco, se si considera che non è la prima volta che il centro commerciale brindisino diviene oggetto di azioni criminali.
Che ancora una volta il tutto si sia potuto concludere senza gravissime conseguenze nei confronti di chi opera all’interno de “Le Colonne”, e della stessa clientela, non può in alcun modo non imporre una radicale ed urgente revisione degli strumenti di vigilanza e sicurezza da parte dei soggetti obbligati per legge a tali adempimenti.
E’ pur vero che ormai la sciagurata politica aziendale dei più grandi gruppi è incentrata sul contenimento e la riduzione dei costi di gestione. Ed è pur vero che la competitività internazionale poggia prevalentemente su aridi numeri. Ma una cosa è razionalizzare gli sprechi e ottimizzare le attività, altra cosa è privare una struttura aperta al pubblico dei più elementari servizi necessari alla sicurezza, o comunque a fornirli del tutto inadeguati.
Purtroppo, nonostante i numerosi gravi fatti avvenuti, ancora oggi non pare che chi di dovere abbia percepito con adeguata consapevolezza i gravi rischi a cui è esposto un obiettivo sensibile come un Centro Commerciale. Né pare che altri soggetti, pur legittimati, quando non obbligati, lo abbiano rilevato. Sicché, continua ad essere possibile entrare nel Centro commerciale brindisino con fucili automatici, senza trovare ostacoli di sorta e con la quasi certa garanzia dell’impunità.
L’auspicio è che non si attenda il verificarsi di fatti ancora più gravi per assumere i provvedimenti più opportuni. Chi c’è batta un colpo! Istituzioni e sindacati compresi!
Euprepio Curto, consigliere regionale