Saranno celebrati oggi alle 15 presso la chiesa madre i funerali di Ivan Volpe, 44 anni, ex presidente del Consiglio comunale di Erchie e consigliere provinciale di Brindisi. L’uomo lavorava quale funzionario al Ministero dello Sviuppo economico ed è deceduto mercoledì scorso in ospedale a causa di un problema al cuore. La Procura capitolina ha aperto un fascicolo sulle circostanze della sua morte, come richiesto dai familiari, sequestrando salma e documentazione clinica e disponendo l’autopsia. L’esame autoptico è stato effettuato venerdì pomeriggio nel reparto di Anatomia patologica del policlinico universitario “La Sapienza” di Roma.
Quel giorno, Volpe si trovava a Roma per lavoro ed era in procinto di partire in trasferta per Grosseto in Toscana, ma nella nottata aveva accusato dei fastidi cardiaci tanto da aver dovuto chiamare il servizio 118 per essere trasportato in pronto soccorso per accertamenti.
L’autoambulanza l’ha quindi accompagnato al “Santo Spirito”, uno dei nosocomi romani, intorno alle 7 del mattino. Qui l’uomo è stato visitato e gli sono stati poi effettuati gli esami del sangue (anche quello degli enzimi cardiaci) e l’elettrocardiogramma, da cui non sarebbe emerso alcunché di preoccupante. Infatti, due minuti prima delle 13, Volpe ha inviato un vocale a un amico per dirgli che tra non molto sarebbe stato dimesso. Poi c’è stato un “buio” comunicativo di un paio d’ore, quando il paziente è praticamente sparito dai radar di familiari, amici, colleghi e conoscenti. Intorno alle 15, la drammatica notizia del decesso. Il decesso di Volpe sarebbe avvenuto su di una barella del pronto soccorso, dove era stato adagiato dopo che gli era stato somministrato – pare – un antidolorifico.
La famiglia, appreso dell’accaduto, si è subito messa in moto per capirne di più. Sono stati incaricati del caso gli avvocati Francesco Mancini e Alfredo Russo del foro di Brindisi, che hanno immediatamente interessato le forze dell’ordine e la Procura. Il pubblico ministero di turno, Maria Sabrina Calabretta, ha disposto il sequestro del corpo e dei documenti del pronto soccorso, oltre ad aver disposto l’autopsia. L’accertamento irripetibile è stato affidato al medico legale Benedetta Baldari, che l’ha svolto l’altro ieri pomeriggio a partire dalle 14.30; con lei era presente anche il consulente di parte, colonnello medico dei carabinieri Carlo Maria Oddo, indicato dai legali Mancini e Russo, che hanno anche chiesto e ottenuto il sequestro dei filmati delle telecamere puntate nel luogo in cui è deceduto il 44enne.
La consulente della Procura si è riservata 70 giorni per il deposito della relazione tecnica, ma sarebbe già emersa la rottura dell’aorta col sangue che avrebbe sostanzialmente “soffocato” il muscolo cardiaco non lasciando man mano scampo a Volpe. Le considerazioni che formulerà la dottoressa Baldari contribuiranno a comprendere cosa sia accaduto in pronto soccorso e se si sarebbe potuto fare di più o di meglio, sul piano sanitario, per salvare una vita umana.
Volpe, laureato in Giurisprudenza, era molto noto nella sua comunità anche per aver ricoperto le cariche di consigliere comunale (e presidente del Consiglio durante l’ultimo mandato del sindaco Giuseppe Margheriti) e provinciale. Si era candidato anche alle più recenti elezioni amministrative di Erchie, il paese che ne piange la scomparsa, a sostegno del candidato sindaco Domenico Mancini. Ha lasciato moglie e due figli piccoli, un maschietto e una femminuccia. Non soffriva di patologie particolari e anzi si mostrava in perfetta salute, dunque la sua morte non era per nulla aspettata.
Perciò, a maggior ragione, i suoi congiunti chiedono di fare chiarezza e che sia esclusa l’ipotesi di un’eventuale responsabilità medica o sanitaria in generale. Oggi, dunque, nella principale chiesa ercolana, l’ultimo saluto.
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