Non ci fu trucco né inganno: i fratelli Giuseppe e Gianfranco Cavallo, di Francavilla Fontana, sono stati assolti “perché il fatto non sussiste” dall’imputazione di concorso di truffa continuata in concorso. Il primo in qualità legale rappresentante della Fer.Metal.Sud S.p.a, il secondo in qualità di addetto alla pesa della stessa impresa del settore smaltimento rifiuti.
Il primo agosto del 2017 erano stati denunciati dal legale rappresentante di Igeco S.p.a – gestore del servizio di nettezza urbana nei comuni di Manduria, Sava e Lizzano, nel Tarantino – per aver, a suo dire, imbrogliato sulle pesate della spazzatura conferita presso l’impianto Fer.Metal.Sud con sede nella zona industriale della Città degli Imperiali.
Secondo l’accusa, sarebbe a suo tempo stato alterato all’insù – più quantità – il peso del “multimateriale” (plastica e metallo) conferito, così che Igeco pagasse di più a Fer.Metal.Sud. Per questo servizio, infatti, Igeco corrispondeva a Fer.Metal.Sud 200 euro a tonnellata per effettuare la separazione dei materiali. Sempre secondo l’accusa, Fer.Metal.Sud avrebbe, invece, alterato all’ingiù – meno quantità – il peso di carta e cartone.
Sulla base degli accordi in essere, Igeco non pagava Fer.Metal.Sud per questo servizio e, dopo la pesata, poteva rivendeva carta e cartone ai consorzi di filiera attraverso i quali si snodano raccolta, riciclo e recupero dei rifiuti. In questo secondo caso, insomma, Fer.Metal.Sud – sempre a dire del querelante – avrebbe tenuto per sé e rivenduto in proprio la parte di carta e cartone in eccesso, sottratta a Igeco.
Per queste ragioni, il 4 febbraio 2020, i fratelli Cavallo furono rinviati a giudizio dalla giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Brindisi Tea Verderosa. Difesi dall’avvocato Luigi Vitali, hanno affrontato tre anni di processo nel corso del quale hanno professato la propria totale estraneità ai fatti contestati, emersa poi a processo dalle testimonianze acquisite e dagli accertamenti tecnici d’ufficio e di parte. La strumentazione di pesa della Fer.Metal.Sud, che peraltro vantava un importante credito nei confronti di Igeco, non era stata manomessa in alcun modo.
Inoltre, il 5 aprile 2023 il giudice monocratico del Tribunale di Brindisi Federico Sergi ha riscontrato, come sottolineato anche dall’avvocato Vitali, la lacunosità del materiale probatorio prodotto dal querelante e optato per l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. Trascorsi i termini per l’impugnazione, la sentenza è già passata in giudicato: i fratelli Cavallo non truffarono Igeco né si procurarono ingiusti profitti scaturiti da quelle operazioni di pesatura indicate come alterate.