I contributi per gli affitti relativi al 2012, destinati ai nuclei familiari meno facoltosi, non sono stati ancora liquidati e gli aventi diritto stanno cominciando a perdere la pazienza, ma dal Comune assicurano: «I soldi ci sono e si tratta di attendere solo i tempi tecnici, qualche altro giorno appena».
Il signor Graziano è mesi che attende e su quei soldi che gli spettano aveva fatto affidamento per tirare una boccata d’ossigeno: «Ho da pagare il mese d’affitto, ma anche alcune bollette arretrate e da sfamare mia figlia di cinque anni: non mi sembra giusto aspettare così tanto per un contributo che risale addirittura al 2012».
Il contributo cui fa riferimento il nostro lettore è quello di circa 100mila euro complessivi (l’80 per cento della Regione, il 20 come quota di cofinanziamento comunale) destinati alle famiglie a basso reddito (fino a 14mila euro annui, con liquidazioni da circa 400 a poco più di 600 euro).
Sono state tante le occasioni in cui Graziano ha fatto visita all’ufficio Servizi sociali e, finalmente, il 22 dicembre qualcosa sembra essersi smosso: la Regione ha dirottato la propria quota al Comune di Francavilla. Sono poi arrivate le festività e dunque lo stallo che solo le ferie in Italia – ma non solo in Italia – sanno portare.
Ora, però, la situazione sembra essersi sbloccata del tutto, come conferma Giampiero Gasbarro, il dipendente comunale che si è occupato della faccenda: «Ci siamo messi subito al lavoro – assicura – per redigere tutte le determinazioni propedeutiche alla liquidazione di quei soldi che dal 22 dicembre scorso si trovano già nella tesoreria comunale: si tratta di pazientare ancora qualche giorno e poi gli aventi diritto potranno andare a incassare quanto spetta loro, al massimo un paio di settimane, ma compatibilmente con i tempi tecnici cerchiamo di fare prima, comprendendo appieno lo stato di necessità di questi concittadini».
Sono, del resto, parole disperate, quelle di Graziano e di quanti come lui – spesso disoccupati – si trovano a dover fronteggiare in prima linea gli effetti di una crisi senza precedenti, durante la quale ogni minimo appiglio, tipo le poche centinaia di euro del contributo affitti, può essere utile per un temporaneo sospiro di sollievo.
«Qui stiamo morendo di fame – dice Graziano – e purtroppo la burocrazia se ne infischia, io non so se tra una settimana avrò ancora la corrente elettrica o mi taglieranno la luce, se mia figlia dovrà stare al freddo e accontentarsi degli avanzi di cibo».
Insomma, la pazienza è finita: non si tratta di semplici pretese – come sarebbe anche giusto che fosse – ma proprio di bisogni primari della persona. Non di carità, ma del rispetto di diritti. L’appello del signor Graziano e di tutti gli altri va accolto senza esitazioni: se è possibile accorciare i tempi della sofferenza, lo si faccia. Subito.
E.Z.