Dopo lo sfogo di una cittadina, Annarita Chionna, che ha lamentato l’impossibilità di accedere agli ossari sotterranei del cimitero di Francavilla Fontana, il responsabile comunale per l’esecuzione del contratto dei servizi cimiteriali, ingegner Daniele Taurisano, tiene a precisare alcune cose:
“Nessuno può aver detto che gli ossari sono chiusi perché si ha paura che spariscano teschi e cassette contenenti le ossa dei defunti e se qualcuno l’ha detto, ha detto una fesseria. Durante i giorni normali dell’anno, il servizio è semplicemente on demand, su richiesta e devo dire che di richieste ne giungono poche perché i resti nell’ossario appartengono spesso a defunti antichi, a volte persino dimenticati”, dice.
Poi prosegue: “Non è possibile portare negli ossari né fiori veri né cerini a causa della conformazione dei luoghi, che sono angusti e sottoposti, nel caso vi fossero introdotti fiori e cerini l’aria diventerebbe in breve tempo consumata e si potrebbero accusare dei malori”.
E ancora: “Nei prossimi giorni, domani e dopodomani, l’ossario sarà aperto al pubblico ma anche in questi due giorni di maggiore affluenza gli ingressi saranno contingentati per gruppi di massimo cinque-sei persone contemporaneamente, per una questione di spazi a disposizione e ricircolo dell’aria”.
Sul servizio trasporto disabili: “Non è vero che non sia in funzione, anzi finalmente funziona dopo che in passato spesso si rendeva necessario cambiare le batterie del caddy, un mezzo di trasporto piccolo completamente elettrico che può trasportare poche persone alla volta. Semplicemente, può capitare che sia occupato o che siano occupati nelle tumulazioni gli operai del cimitero: basta pazientare un po’ e il servizio viene effettuato”.
Sulla nuova gestione: “Io trovo molti miglioramenti grazie all’impegno profuso dalla nuova ditta (con sede ad Ascoli Piceno, ndr) e dal personale anche in termini di pulizia e manutenzione, sebbene ci sia molto ancora da fare ma di questo passo sono fiducioso che sarà fatto”.
Un’ultima chicca: “Per mia espressa volontà e grazie al contributo del maestro fabbro Arturo Argentieri, è stato collocato un pennone davanti al monumento ai Caduti: un gesto simbolico che per me e per tanti come me vuol dire tanto, perché dobbiamo a chi è caduto in guerra lottando per degli ideali questo nostro presente. La simbologia della patria è fondamentale per coltivare la cultura del rispetto, dentro e fuori da questi luoghi sacri”.