Sconto in fattura al 50 per cento ma col presunto trucco: incassare la metà, poi sparire. Sono in corso indagini a carico di un’impresa di Francavilla Fontana operativa nel settore degli infissi. Decine di persone si erano rivolti a questo esercizio ammaliate dalla possibilità di risparmiare, ma poi si sarebbero trovate in difficoltà dopo aver versato quanto richiesto e soprattutto senza aver beneficiato dei lavori richiesti. Denunce – querele sono state depositate presso la guardia di finanza e giunte in Procura per contratti di fornitura e posa in opera sulla scorta delle agevolazioni previste tre anni fa dal Governo, che era alle prese con la pandemia. Un esempio su tutti, cui ne sono seguiti diversi altri. Un cittadino francavillese di 59 anni ha sottoscritto un contratto per 3.931,52 euro e ha versato subito la meta dell’importo (1.956,76 euro) in data 13 aprile 2021. “Il titolare della (…) prometteva al querelante, verbalmente, di provvedere alle forniture e alla posa in opera non prima di tre mesi dal pagamento del predetto bonifico”.
Si è chiesto la difesa, sostenuta dall’avvocato Fabio Zecchino del Foro di Brindisi, nell’atto di denuncia querela in nome e per conto della parte che si ritiene offesa: “Chissà perché tre mesi? Forse mai per far decorrere i termini di legge per la presentazione della querela?”.
Il querelante – si apprende – in buona fede ha atteso la decorrenza del mese di luglio per poi sollecitare più volte l’intervento da lui richiesto. Tutto vano, però: niente porte, niente finestre. Insomma nulla di nulla. “Dal mese di agosto 2021 – si legge in denuncia, confluita in atti insieme con altre – il sottoscritto ha più volte contattato sulla utenza mobile (…) il querelato ricevendo assicurazioni che sarebbe stato installato il tutto, salvo poi addirittura staccare (disabilitare) l’utenza predetta che allo stato risulta inesistente”.
“Sta di fatto che in data 26.10.2021 con l’ultimo sollecito verbale/personale del signor (…) che lo incontrava per strada, il signor (…) si rifiutava categoricamente sia di restituire la somma, ma anche di provvedere all’esecuzione del contratto, accampando motivazioni in comprensibili e dicendo che non aveva nulla da perdere”.
Ne sono conseguiti un ultimo invito formale ad adempiere, la messa in mora e infine la denuncia. Non era l’unico caso e infatti la Procura indaga per truffa, considerata anche la chiusura della sede operativa dell’impresa in questione. Il legale Zecchino ritiene ci si trovi al cospetto di artifici e raggiri del tutto non conformi al rispetto del diritto dei consumatori a causa di artifici e raggiri derivati dalla falsa promessa di poter garantire lo sconto in fattura del 50 per cento, con anticipo della restante parte, salvo poi “sparire” del tutto.
Le indagini preliminari sono tuttora in corso ma le accuse, già al vaglio dell’Autorità giudiziaria, sono quelle: presunta truffa e ogni altro eventuale reato ravvisabile.