Fratelli d’Italia Francavilla: “Sulle opere pubbliche molti annunci ma zero concretezza. I selfie non bastano: troppi cantieri aperti e interrotti”

Di seguito una nota da parte del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Francavilla Fontana Michele Iaia:
“La programmazione delle opere pubbliche o di interesse pubblico, tanto raccontata dall’amministrazione comunale, assomiglia sempre di più a quella sinfonia di Schubert conosciuta come l’Incompiuta.

Sulla villa comunale, ad esempio, il Sindaco ha affermato che si sta facendo un ragionamento di lungo periodo. Un arco temporale che, da quasi tre anni, vede il parco principale cittadino, spazio aperto a tutti, luogo di incontro e di giochi per i piccoli, totalmente nel degrado.

Per di più il maquillage che ha interessato l’area prospiciente viale Lilla rappresenta l’esegesi della polvere sotto il tappeto.

Al lifting leggero dell’accesso di viale Lilla, corredato di romantico album fotografico, corrisponde lo stato di abbandono della parte retrostante, accessibile da via Raggio.

Le spese di manutenzione annunciate qualche settimana fa andavano nella realtà sostenute da anni. Non solo in coerenza con le dichiarazioni  pubbliche rese dal Sindaco nei mesi passati ed a più riprese (quanti annunci si sono susseguiti?), ma soprattutto per la sicurezza degli utenti, piccoli e grandi, della villa e per la sua piena fruibilità.

Rispetto alle insidie, ai pericoli, al pieno uso di un’area di tutti, l’amministrazione comunale non può voltarsi dall’altra parte invocando come esimente un periodo transitorio di passaggio di consegne che dura da tre anni.

È di qualche giorno fa la delibera di giunta relativa all’approvazione del progetto dei bagni all’interno del parco.

La villa comunale, in questa interminabile zona grigia nella quale si fatica a comprendere se i compiti di custodia e di gestione siano del Comune o del gestore privato, è diventata sempre più impraticabile e poco fruibile proprio dai soggetti che meritano le maggiori attenzioni da parte dell’amministrazione, ossia bambini, anziani e disabili.

Non è più accettabile o consentito chiedere altra pazienza alla cittadinanza, di fronte ad improponibili tempi fisiologici e burocratici per il passaggio di consegne al gestore privato.

I nodi che vanno risolti sono quelli della sicurezza, della manutenzione corretta e costante, della sorveglianza; nodi che rappresentano doveri precisi per chi ha responsabilità di governo.

Analoghe considerazioni vengono offerte dallo stato di degrado in cui versa la struttura della ex fiera, fonte di rischio per la sicurezza anche degli abitanti del quartiere. Sul punto ci si avventura nell’annunciare rivoluzioni sulla destinazione degli edifici, ma si perde di vista il compito di tenere in sicurezza l’area, che versa in condizioni raccapriccianti.

E cosa dire della Porta della Croce? I lavori hanno messo in ginocchio per settimane la circolazione urbana; l’apertura del varco è stata salutata come un grande risultato consegnato alla comunità, con tanto di servizi fotografici e commenti commoventi.

I lavori in realtà non si sono conclusi, anzi, si sono interrotti. Ci si domanda se i fondi siano stati destinati altrove.

Le tracce di cantiere rimaste non bastano come rassicurazione, atteso che gli agenti atmosferici ed i parassiti possono concretamente compromettere il lavoro svolto, ammalorando la struttura.

Esiste una differenza, nel profondo, tra la pianificazione degli interventi e gli annunci di cose date per fatte, ma nella realtà non concluse o addirittura nemmeno avviate.

Per dirla con Giorgio Gaber, “la rivoluzione, oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente”.

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