Quella di oggi (20 febbraio) non è una giornata qualsiasi a Oria, che festeggia il Patrocinio di San Barsanofio, santo patrono della cittadina e protettore dell’intera Diocesi. Come già la scorsa estate, non a tutti – per non dire a nessuno – piace l’impostazione conferita a questo appuntamento religioso particolarmente sentito dalla comunità e che sfocia in una partecipata processione. Ne è un esempio uno stampato a firma dei “portatori” della statua del santo, che sta circolando proprio in queste ore:
“Cari concittadini,
rendiamo noto il nostro profondo disappunto circa le decisioni assunte dall’Autorità Ecclesiastica in merito all’itinerario della processione in occasione del Patrocinio di San Barsanofio, Protettore della Città di Oria e dell’intera Diocesi.
Attraverso i manifesti murali (affissi anche nelle varie parrocchie) è stata data informazione circa il ridimensionamento del percorso, che prevede l’eliminazione della sosta sul sagrato della chiesa di San Francesco di Paola, all’interno della quale è ubicata l’antica cripta, ove fu deposto il tesoro delle reliquie del Santo anacoreta accolte dal vescovo Teodosio, affinché venissero degnamente venerate.
Non ci è dato di sapere quali siano le ragioni alla base di tale decisione, che, a nostro parere, appare come un atto di imperio che, con un colpo di spugna, cancella antiche nostre tradizioni, facenti parte della nostra cultura non solo cristiana, che vorremmo conservare.
Ahimè, ci eravamo illusi di non assistere più a stravolgimenti nel programma delle feste patronali come quello già registrato nell’estate scorsa. Ricordate cosa accadde per la solennità del 30 agosto? In un primo momento era stato deciso di eliminare il transito in Via Roma e Piazza Manfredi con relativa funzione di benedizione.
Qualche giorno prima dell’evento venne modificato il percorso prevedendo il transito da Via Roma e Piazza Manfredi, ma la benedizione fu impartita fuori dalla piazza, subito dopo Porta Manfredi. Di ciò, e di altre modifiche del tragitto, non venne informata tempestivamente la cittadinanza, col risultato che molti cittadini attesero invano il passaggio della processione in alcuni punti della città.
Inoltre, la processione non fu fatta passare da Via Mario Pagano, ove erano state installate le luminarie, rendendole di fatto inutili. Non può sottacersi, altresì, che viene rilevato un netto rifiuto a permettere, come avviene in altri comuni anche di questa Diocesi, la costituzione di un vero comitato feste patronali, con la nomina di un presidente delegato e di un direttivo, così come previsto dal documento della Conferenza Episcopale Pugliese “L’annuncio del Vangelo nelle feste religiose popolari. A vent’anni dalla Nota Pastorale delle Chiese di Puglia ‘Le nostre feste'”.
Nessuno dei precedenti Vescovi ha mai intaccato in modo così drastico ed unilaterale le tradizioni tramandateci dai nostri avi! Ci chiediamo e vi chiediamo: si può andare avanti così?”.
Intanto, a proposito di tradizioni, nella prima mattinata di oggi il parroco don Francesco Sternativo ha celebrato una messa proprio nell’antica cripta sottoposta alla chiesa di San Francesco di Paola, da dove tutto ebbe origine: le spoglie del santo furono ospitate qui dall’anno 850 al 1170 dopo Cristo (foto allegate). Eppure quest’anno il corteo religioso non transiterà da nessuna delle vie della parrocchia di San Francesco di Paola. Da tempo, comunque, i rapporti tra una parte dei fedeli e il vescovo Vincenzo Pisanello non sono dei migliori, complici per l’appunto le novità che il presule, specie negli ultimi anni e col supporto dei suoi collaboratori ecclesiastici, ha inteso introdurre. Qualcuna di esse è stata anche apprezzata, altre evidentemente meno.