Amministrative Francavilla 2023, il centrodestra prova ad accelerare: pronti dei nomi a sorpresa

di Eliseo Zanzarelli

Se l’argomento politico del periodo è il fidanzamento, non ancora un matrimonio, tra la maggioranza del sindaco di Francavilla Fontana Antonello Denuzzo e il Partito democratico del consigliere regionale Maurizio Bruno, il centrodestra non intende starsene a guardare. Domani sera, giovedì 16 febbraio, si terrà un’altra riunione di coalizione per cercare di “quagliare”, come si dice da queste parti. Primo: delineare il perimetro preciso della coalizione. Secondo: indicare, se possibile, il candidato sindaco ideale o perlomeno di compromesso.

Sul primo punto pare che il centrodestra, stavolta, voglia scendere in campo compatto; poi è necessario ovviamente concentrarsi sugli equilibri di coalizione e sulle successive eventuali e legittime spartizioni politiche.

Sul secondo punto, pare che nel corso della riunione in programma emergeranno nuove proposte dopo le idee (e i rifiuti) naufragate di recente. Il profilo del candidato o della candidata è pensato come giovane, dinamico e ben inserito nella società.

S’ipotizza il coinvolgimento di un professionista o di una professionista, altrimenti una candidatura cosiddetta di bandiera. In quest’ultimo caso, quindi, un rappresentante o una rappresentante puramente politico.

Circolano dei nominativi, ma l’obiettivo è per il momento quello di tenerli blindati così da non “bruciarli” anzitempo. D’Altronde, se davvero Denuzzo, Bruno e i loro si apparentassero, come sembra dalle dichiarazioni d’affetto delle ultime ore, la strada si prospetterebbe in salita. Perlomeno, potenziali numeri alla mano.

Resta il nodo Direzione Francavilla, con i tre consiglieri che fanno capo al coordinatore Romeo Lippolis – uno dei papabili candidati sindaco ancora sul piatto – che rimangono in attesa di collocazione ovvero collocamento, così come il loro “pacchetto” di preferenze che si ritiene garantito o quasi e in un certo qual senso appetito tanto a destra quanto a manca.

Di sicuro, ora come ora, c’è che dopo cinque anni si tornerà alle urne. Chissà se questa volta il menu elettorale si fonderà su un impianto bipolare: centrosinistra contro centrodestra, senza fronzoli e “disturbatori” esterni. Comunque, se quello di domani sera in seno al centrodestra sarà un concistoro o per davvero un conclave, dal quale uscirà non un semplice cardinale ma proprio un papabile, è ancora presto per dirlo. Questione di ore.

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