di Eliseo Zanzarelli
Nel corso della trasmissione Francamente andata in onda lo scorso 4 novembre su Radio Antenna Sud e condotta da Gianni Cannalire, il senatore uscente Luigi Vitali ha indicato quella che per lui potrebbe rappresentare un’idea in occasione delle prossime elezioni amministrative di Francavilla Fontana al fine di scalzare da Castello Imperiali il sindaco Antonello Denuzzo.
In buona sostanza, Vitali ha aperto a un tavolo trasversale con la presenza anche del consigliere regionale Maurizio Bruno ma a patto che si ragioni in termini di liste civiche e non di partiti tradizionali: niente simbolo del Partito democratico o di Forza Italia, insomma. Inoltre, ha avanzato un’altra proposta: che si ragioni sull’idea di una candidata sindaca non divisiva e non su di un candidato sindaco.
Il centrodestra, infatti, secondo la sua opinione, nella Città degli Imperiali sarebbe “boccheggiante” e non riuscirebbe ad oggi a esprimere una figura autorevole come in quel passato che l’ha visto protagonista insieme con un altro ex parlamentare: Euprepio Curto.
La diarchia centrodestrorsa Uccio & Gino, durata circa 20 anni, è nota ai più. Sostanzialmente, espressero due sindaci: Vincenzo della Corte soprattutto, ma anche, seppure per un breve periodo, Giuseppe Marinotti. Poi fecero e disfecero Giunte e Consigli comunali, secondo le loro logiche politiche. Non mancarono le critiche, ma qualcuno ancora rimpiange quel periodo d’oro per un centrodestra che da due tornate elettorali consecutive non riesce a imporsi e sembra un po’ smarrita o, meglio, in lenta fase di ricostruzione dietro la regia di Antonio Andrisano (Fi), Adriana Balestra (Lega) e Michele Iaia (Fdi).
Intanto, Curto – interpellato sulla proposta di Vitali – ha sottolineato la legittimità del pensiero del collega ma ha tenuto a specificare: “Io ero, sono e resto un uomo di centrodestra”.
I due da tempo fanno notare le differenze tra il periodo del loro “regno” e le ultime cocenti sconfitte. Vitali ha peraltro annunciato di voler fornire, al massimo, un contributo indiretto alla causa francavillese e di volersi dedicare unicamente alla sua professione e ai suoi interessi romani: ricopre a tutt’oggi incarichi in Parlamento.
Curto, dal canto suo, ribadisce un concetto anch’esso già espresso: cioè, che sarà della partita quale candidato e costruttore di una lista a meno che non sia suo figlio Alessio a candidarsi al suo posto. L’unica ipotesi, a suo dire, che potrebbe spingerlo a fare un passo indietro e a rinunciare a gettarsi in quell’agone cui è affezionato da diversi decenni.
Bruno è possibilista, ma chiarisce come debba essere comunque il partito a decidere: se glielo chiedesse il partito, si sacrificherebbe ma sotto il simbolo dello stesso.
Poi, di fronte allo scenario prospettato da Vitali, non mancano le reazioni dalla parte opposta. Per esempio, il consigliere di maggioranza Mimmo Tardio (Art. 9) si è così espresso circa un’alleanza Bruno-Vitali:
“Lo chiedo non per un amico, ma per il bene della nostra Città
Gli esiti fallimentari del centrosinistra spaccato hanno portato la destra al governo dell’Italia. Si sperava in una forte inversione politica per rilanciare l’area progressista. Invece assistiamo alla continuità di una convergenza del PD, a Milano con la Moratti e a Francavilla con l’allegra brigata di Bruno, Vitali e magari il caro Uccio!
È questa la linea del PD di Francavilla?
È questa la classe politica dell’area progressista?
È questo che la città, non un amico, ha il diritto di conoscere e il dovere di pretenderlo perché riguarda il presente prima che il futuro della nostra comunità cittadina”.
Insomma, tra sogni e ambizioni, il clima comincia già a farsi incandescente ed effervescente a Francavilla Fontana.