Linea ferroviaria Brindisi – Taranto, suoi problemi e possibili sviluppi: se n’è discusso a Castello Imperiali. Secondo round in Regione

Investimenti per la mobilità sostenibile, interoperabilità e nuovo ruolo degli Enti locali. Sono tanti i temi emersi nel corso del confronto tenuto lunedì 24 ottobre a Castello Imperiali sul futuro della linea ferroviaria Brindisi – Taranto promosso dall’Associazione “L’Isola che non c’è”.

A dialogare sul tema sono stati l’Assessora Regionale Anita Maurodinoia, il responsabile della direttrice Adriatica di Rfi Roberto Laghezza, i Sindaci Antonello Denuzzo, Antonio Matarrelli, Maria Lucia Carone, Angelo Palmisano, Ciro D’Alò e il giornalista Franco Giuliano, Presidente Onorario dell’Associazione “L’Isola che non c’è”.

La transizione energetica ha messo in evidenza la necessità di ripensare le abitudini di tutti negli spostamenti non solo urbani, ma anche nelle tratte interurbane. È il caso del pendolarismo che caratterizza la quotidianità di centinaia di lavoratori e studenti lungo la direttrice Brindisi – Taranto e che coinvolge direttamente i Comuni che sono toccati dalle corse dei treni.

Il momento favorevole per un potenziamento funzionale di questa linea è dato dall’investimento di 5 miliardi di euro del Governo Nazionale per migliorare la direttrice ferroviaria Adriatica che toccherà da vicino anche la tratta Brindisi – Taranto con progetti dedicati per 250 milioni di euro.

Così come illustrato dall’Ing. Laghezza sono numerosi gli interventi infrastrutturali già programmati da RFI sul territorio che riguarderanno da vicino anche Francavilla Fontana dove è stata prevista una rifunzionalizzazione della stazione ferroviaria esistente. Tuttavia, questo potrebbe non essere sufficiente. Come ribadito dall’Ass. Maurodinoia, è indispensabile puntare sulla interoperabilità, ossia servizi integrati che comprendano il passaggio dal treno ad altri mezzi sostenibili non solo per gli spostamenti di necessità, ma anche come strumento per il turismo.

Perché ciò avvenga è indispensabile un coinvolgimento diretto degli Enti Locali che, come nel caso di Francavilla Fontana, dovranno dotarsi degli strumenti urbanistici adeguati per rispondere alle nuove esigenze di mobilità, a partire dal PUMS. Su questo punto l’Assessora ha sottolineato che sono a disposizione risorse economiche dedicate che puntano a rafforzare nei singoli centri urbani percorsi ciclopedonali e la rifunzionalizzazione del trasporto pubblico locale.

Progettare richiede un coinvolgimento di tutti i livelli di governo, ma non può prescindere dall’ascolto dei territori che devono attrezzarsi per offrire un’analisi puntuale dei flussi in entrata e uscita e fornire soluzioni strutturali di mobilità alternativa. Senza ciò non sarà possibile raggiungere la sostenibilità economica delle innovazioni.

Tutti i partecipanti al tavolo si sono ridati appuntamento giovedì 15 dicembre presso l’Assessorato Regionale ai Trasporti e alla Mobilità Sostenibile per definire il percorso da compiere e programmare i primi interventi concreti.  

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