Il 17enne di Sava aggredito in piazza Dante a Francavilla Fontana intorno alle 23,30 di sabato è ancora ricoverato nella stroke unit di Neurochirurgia dell’ospedale Perrino di Brindisi. Non sarebbe in pericolo di vita, ma la prognosi resta riservata. Si attende una sua ripresa per fare maggior luce sulla genesi di un litigio tra giovani che per poco non è sfociato in tragedia. Intanto, il ragazzo non può per ovvi motivi frequentare la sua scuola – un istituto superiore del suo paese – dove i compagni e gli stessi insegnanti ne attendono pensierosi e speranzosi al tempo stesso il ritorno quanto prima possibile.
Intanto, però, dalle indagini emerge qualche potenziale sviluppo. Dopo aver acquisito le immagini delle telecamere presenti nella zona dell’aggressione – alcune delle quali ostacolate da tende e ombrelloni dei locali pubblici – i carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana, al comando del capitano Alessandro Genovese, hanno concentrato l’attenzione su alcuni sospetti.
L’indagine è coordinata sia dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi sia da quella presso il Tribunale per i Minori di Lecce: infatti, tra i presunti autori del pestaggio figurerebbero sia maggiorenni, sia minorenni. Non è detto che si tratti di francavillesi o perlomento soltanto di francavillesi.
Sta di fatto che, secondo le ricostruzioni, un gruppetto di quattro o cinque bulli avrebbe a un certo punto circondato il bersaglio e si sarebbe accanito violentemente contro di lui a suon di calci e pugni sia in volto che in altre parti del corpo, proprio mentre gli amici del ragazzo aggredito si erano temporaneamente allontanati da lui.
La vittima è stramazzata al suolo e battuto la testa mentre – pare – quegli altri ancora si accanivano sul suo corpo. Soltanto le urla delle altre persone presenti e il timore di un intervento delle forze dell’ordine ha posto fine al loro gesto criminale da bulli in piena regola.
Successivamente, è giunta un’autoambulanza del servizio 118 il cui personale ha dapprima trasportato il ferito presso l’ospedale di Francavilla Fontana e dopo d’urgenza presso quello di Brindisi, dove tuttora si trova. Nel frattempo, sono giunti sul posto anche i militari dell’Arma che hanno un obiettivo ben preciso: assicurare alla giustizia coloro i quali hanno preso parte all’aggressione. Il cerchio si stringe e non troppo più in là potrebbe chiudersi. Se i ricercati si costituissero, ovviamente, per loro tutto diventerebbe più semplice. Tra le ipotesi che non si escludono vi è anche quest’ultima.
Ora però si attende che l’aggredito si riprenda, così che anch’egli possa fornire il suo contributo nella ricostruzione della vicenda e nell’individuazione dei suoi aggressori.