Circola un video girato un po’ a sorpresa e, come si dice, divenuto virale: una donna di mezza – avanzata età si cala i pantaloni e lascia i suoi bisogni in piazza Giustino De Jacobis, proprio di fronte all’ufficio postale centrale di Oria.
La donna, evidentemente, non ce l’ha fatta più a trattenere i propri bisogni e, tra un’auto e l’altra parcheggiate, ha trovato il posto provvisorio nel quale dare sfogo alle proprie necessità fisiologiche. Si farebbe presto a puntare il dito contro quella donna, ma al di là delle questioni di decoro e continenza, la domanda è un’altra: dove sono i bagni pubblici e dove sono i bagni delle Poste centrali, riaperte dopo la pandemia principalmente per agevolare la popolazione anziana residente nell’ostico centro storico di Oria?
Semplicemente, non ci sono bagni pubblici e quindi, in caso di necessità, ciascuno si arrangi come può. Quella donna ha individuato quale orinatoio lo spazio tra due veicoli in sosta, evidentemente davvero non ce la faceva più e altre soluzioni in quel momento – cioè, ieri mattina – non ce n’erano.
Il filmato, girato da un cellulare e ovviamente fatto circolare, mostra una signora intenta a liberare la vescica o l’intestino – particolare non del tutto chiaro – ma testimonia principalmente l’assenza di servizi in quella zona centrale delle cittadina federiciana.
Un tempo, le toilette erano collocate appena sotto piazza San Domenico o piazza Lorch che dir si voglia, poi dopo i lavori di restauro sono scomparsi del tutto e quindi, ad oggi, di servizi igienici pubblici neppure l’ombra.
Il video è, per così dire, poco educato in quanto riprende il momento intimo e di sfogo di una signora abbastanza in là con l’età che, evidentemente, non ce la faceva più a contenersi. Tuttavia, quello stesso video documenta un problema molto sentito: se qualcuno o qualcuna non ce la fa a trattenersi, come fa?
Un problema reale e concreto che, al di là di sorrisetti e ironia, andrebbe prima o poi affrontato da una delle amministrazioni comunali che si succedono negli anni a palazzo di città e che fino a oggi non ha trovato risposta alcuna. Per esempio, a Francavilla Fontana, il Comune ha deciso di “requisire”, col consenso dei proprietari, dei locali sfitti nel centro storico per adibirli a bagni pubblici: un’occasione per il Comune di offrire un servizio in più e di porre fine all’orinatoio nei pressi della piazza e della basilica e un’occasione per i proprietari di immobili inutilizzati di tirar su qualche quattrino.
Non così a Oria, dove purtroppo ancora bisogna arrangiarsi un po’ come si può, persino nei pressi di servizi pubblici essenziali quale innegabilmente può essere considerato quello postale: qui, la gente ritira pensioni ed effettua pagamenti assortiti ma il bagno resta quasi un lusso o, perlomeno, è insufficiente. Una brutta storia che un giorno o l’altro meriterebbe di terminare, se solo per davvero – una buona volta – lo si volesse.
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