Si riceve e pubblica un ricordo di Maura da parte di Pamela Coccioli, che con lei lo scorso anno scolastico aveva preso parte al progetto “Doposcuola” per aiutare a recuperare gli studenti delle medie di Erchie dalle insufficienze. Quel progetto a Maura è piaciuto tanto, anche perché ha prodotto ottimi risultati grazie al suo impegno oltre che al contributo delle altre tutor, e nell’articolo che Maura ha scritto, a fine corso, proprio sullo Strillone si augurava che si sarebbe potuto riproporre per l’anno scolastico 2014-2015 (ma non c’è alcuna certezza in merito, anzi). Sono stati tanti i suoi ex allievi che hanno tenuto a portarle un fiore o una lettera dove il suo corpo – non la sua anima – adesso giace: al cimitero di Torre Santa Susanna, il suo amato-odiato paese d’origine (amava Roma, ma sognava un giorno di trasferirsi e vivere in una città, tranquilla ma non troppo, della Toscana). Pamela ci ha anche fornito un video amatoriale della cerimonia di consegna degli attestati alle docenti: tutte acclamatissime, mentre quando arriva il turno di Maura parte quasi una “ola” (il filmato è stato girato dagli stessi studenti).
30 maggio 2014 da “Lo Strillone”
«Nella speranza che il progetto possa ripetersi anche l’anno prossimo, non resta che augurare a questi ragazzi che, dopo tanto studio, possano godersi la bella estate». Maura De Gaetano
27 novembre 2014
Otto mesi dopo colei che ha scritto l’ articolo non c’è più a realizzare insieme ai membri dell ‘associazione Unione Giovani Italiani questa speranza. Una speranza sempre più flebile considerata la situazione contro la quale stavamo lottando da mesi per poter ottenere l’approvazione della scuola media “Giovanni Pascoli “, approvazione che ci è stata negata.
Credo non ci sia alcun bisogno di rimarcare in siffatta sede che l’obiettivo del progetto non è assolutamente finalizzato a guadagnare considerato che i tutor l’anno scorso percepivano un esiguo rimborso spese e tuttavia continuavano a fare il loro lavoro ogni giorno con passione, costanza e gioia nel veder sviluppare i progressi dei ragazzi; perché i progressi ci sono stati eccome, e lo attesta chiaramente la sollecitazione costante da parte dei nostri piccoli amici unita ad una profonda gratificazione nel percepire il loro affetto, la volontà di continuare insieme un percorso che nello svilupparsi ha cambiato modalità di intervento e approccio nello studio e sì, persino nella vita di molti di loro.
Ma non solo i ragazzi, anche le famiglie esprimono una chiara manifestazione di gratificazione e soddisfazione per il progetto se questo avesse avuto un ponte di ripresa e continuità nella scuola e per la scuola così come è nato. Ma così non è accaduto purtroppo.
30 maggio 2014 Dall’articolo “Lo Strillone “
«L’obiettivo non era solo quello di aiutare i ragazzi nello svolgimento dei compiti per casa ma anche nel trovare un proprio metodo di studio… Questo progetto ha fatto crescere tra i ragazzi senso di amicizia, capacità di socializzazione trasversale, spirito critico… chiamarlo doposcuola sarebbe riduttivo”.
Queste le parole spese per il progetto erogato dall’Associazione, parole non solo scritte da una grande giornalista ma soprattutto sentite, vissute giorno dopo giorno, passo dopo passo dai ragazzi che l’hanno conosciuta, che l’hanno amata e che consideravano Maura un punto di riferimento importante non solo per la loro crescita intellettuale ma anche morale.
Oggi la nostra cara Maura non è con noi a combattere come faceva sempre nelle idee e nei progetti in cui credeva ciecamente. A modo nostro, umilmente e con gli strumenti che abbiamo a disposizione cerchiamo di combattere noi perché ci crediamo fermamente nella reale risoluzione degli obiettivi che il progetto si propone e perché sappiamo che il nostro “pettirosso da combattimento” ci credeva tanto proprio come tutti quei 45 ragazzi che hanno camminato insieme a noi, insieme a lei.
Il progetto del doposcuola non è stato solo un progetto, era anche un campo di vita, fonte di ricchezza mentale ed emotiva grazie alla possibilità concreta di conoscere ragazzi e colleghi.
In quel contesto ho avuto la fortuna di incontrare una persona speciale, rara, una donna forte eppure fragile e sensibile, di elevata intelligenza… Una donna combattiva, determinata, a volte quasi sanguigna in ciò in cui credeva, eppure con degli sprazzi di dolcezza unica, con un cuore grande. E’ stata la collega migliore che potessi mai desiderare.
Dopo la rabbia iniziale per quest’ ingiustizia troppo grande, troppo forte, ho avuto modo di realizzare che è stato un dono averti conosciuta, Maura anche se per pochi mesi… Stimarti e apprezzarti si è rivelato un istinto naturale e oggi che non ci sei più mi rendo conto, con un dolore di cui mi stupisco io stessa per la sua intensità, di quanto sia grande il vuoto che hai lasciato per tutti coloro che ti hanno amata e stimata.
Sei la fonte da cui attingere, prenderò esempio da te… Mi hai insegnato tanto, mi hai dato tanto… Sono certa che tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerti si impegneranno per farti continuare a vivere nei loro cuori… Tu nel mio sei radicata, immortale così come nel cuore di chi ti considerava una persona speciale, unica.
Avevi il volto accigliato e combattivo di chi non voleva arrendersi, hai tentato di combattere anche la morte, ne sono certa.
Una guerriera, una Grande Donna…
A distanza di quasi un mese la tua presenza è viva e forte anche nella tua assenza.
Si dice che la morte può essere un dono, un monito da trasmettere di generazione in generazione, per arricchirle e farle crescere.
Forse è questo il prezzo da pagare per la triste perdita di Maura.
Pamela Coccioli