di Stefano Calò*
Elena Calò nacque il 24 maggio 1929, ultima dei tre figli di Stefano Calò e di Rosina Lupoli, entrambi di Francavilla Fontana. Elena vide la luce a Potenza, dove il padre, Stefano, Capitano del Regio Esercito Italiano, era Comandante di Compagnia in una caserma del posto.
Stefano e Rosina, nati rispettivamente nel 1888 e nel 1893, si erano sposati, dopo una lunga storia d’amore che potrebbe costituire la trama di un romanzo, nel novembre 1920, dapprima civilmente, in casa di Rosina, in Via Imperiali, in quello che era stato il palazzo dei Lupoli, la famiglia della sposa, e poi in chiesa, che era quello che per quasi tutti era il matrimonio vero e proprio, quello sacramentale.
Il padre Stefano colse l’occasione della guerra italo-turca, la c.d. Guerra di Libia, per conquistarsi i gradi da ufficiale sul campo, non avendo potuto frequentare l’Accademia Militare. Meritati i gradi da ufficiale per alcune importanti missioni militari che gli valsero anche la medaglia di Cavaliere del Regno, non appena riuscì a rientrare nella Madrepatria, dalla quale era stato lontano per tutta la durata della Grande Guerra, sposò la sua amatissima Rosina, di origini aristocratiche.
Dopo Potenza, la famiglia Calò di Stefano, giunta alla sua composizione definitiva di cinque persone (genitori e tre figli), si trasferì ad Asti, dove Elena frequentò l’asilo, del quale conservò un positivo ricordo sino alla fine dei suoi giorni. Intanto Stefano faceva costruire la casa di abitazione della famiglia a Francavilla, in Via San Lorenzo, e non appena ne ebbe la possibilità, nel 1934, si congedò dall’Esercito e fece ritorno nella città natìa.
Infine, nel 1937, acquistò la casa che sarebbe divenuta la dimora definitiva della famiglia, in Via Benanduci, ancor oggi di proprietà dei discendenti di Stefano, e sede, in parte, di un’associazione artistico-culturale denominata “La Sfera”.
Conseguita la licenza ginnasiale con risultati brillanti, accedette al triennio del Liceo Classico, sorto da pochi lustri a Francavilla come erede dell’antico “Real Collegio Ferdinandeo”, grazie all’azione illuminata e meritoria di Vitaliano Bilotta (1875-1956), calabrese di nascita ma francavillese di adozione, il quale dedicò l’intera sua esistenza, trascorsa per cinquantanove anni a Francavilla, alla diffusione della cultura in questa città, divenendo appena trentaduenne preside del locale Ginnasio, e contribuendo in modo decisivo alla costituzione del Liceo Classico a Francavilla Fontana.
Il Bilotta, che Francavilla non dimenticherà, dedicandogli la Scuola Media che ha tuttora sede nell’edificio che ospitò le “Scuole Pie” e il “Real Collegio Ferdinandeo”, non abbandonò però mai l’insegnamento nelle classi, che continuò a svolgere anche quando divenne preside, e fu apprezzatissimo e amatissimo da Elena, che lo ebbe come docente di greco al liceo e che da lui apprese l’antica lingua dei Greci nella quale fu sempre ferratissima.
Conseguita la Maturità Classica nella sessione estiva del 1947, l’anno in cui, dopo le vicende belliche, l’esame fu ripristinato in tutta la sua serietà e severità (unico salvataggio previsto per gli studenti meno preparati era quello di poter ripetere l’esame di Maturità a settembre, cosa oggi non più possibile, ma per Elena il problema non si pose), Elena si iscrisse alla facoltà di Lettere Classiche dell’Università degli Studi di Bari.
Il suo percorso di studi fu rapido e brillante, e avrebbe dovuto laurearsi nel settembre del 1952, se non fosse sopravvenuto un evento improvviso e dolorosissimo: la repentina scomparsa, il 2 luglio 1952, dell’amatissimo padre Stefano, punto di riferimento per tutta la famiglia. Elena conseguì la laurea il 28 giugno 1953, una domenica, discutendo una tesi sulla “Manomissione in Grecia e a Roma”.
Erano gli anni in cui la neonata Repubblica Italiana investiva moltissimo nella scuola, per creare una società di persone istruite che potessero contribuire efficacemente allo sviluppo impetuoso e inatteso che il Paese stava conoscendo: sorgevano scuole medie ovunque, in ogni più piccola cittadina d’Italia (alle scuole elementari avevano provveduto la monarchia liberale e il fascismo), ed Elena ottenne subito l’insegnamento a partire dall’anno scolastico 1953-1954, esattamente dal 6 novembre 1953, presso la Scuola Media Statale – guidata dalla preside Giuseppina Salomoni (che Elena definì «un tipino per il fisico e un tipetto per tenacia, preparazione e attenzione alle novità del tempo»), originaria del salernitano -, “Maja Materdona” di Mesagne. Fino al 1959 Elena insegnò in quella sede, apprezzata da alunni, colleghi e preside.
Finalmente, nell’anno scolastico 1959-1960, Elena ottenne il trasferimento a Francavilla, proprio nella Scuola Media intitolata al suo vecchio preside e professore di greco Vitaliano Bilotta, dove insegnò, stimata da tutti, fino all’anno scolastico 1961-1962, e avendo come preside Demetrio Petrera. Allora si soleva ancora distinguere, purtroppo, fra sezioni “buone”, frequentate, salvo eccezioni, dai figli dei notabili, dei professionisti e comunque di persone istruite, e sezioni “meno buone”, frequentate, anche qui con qualche eccezione, dai figli dei contadini, degli operai e in genere delle persone meno acculturate. Reputata brava e preparata, Elena fu assegnata ad una delle sezioni appartenenti alla prima categoria, il che le consentì di affinare ancora di più le sue capacità didattiche, e le permise di superare con successo i concorsi pubblici a cattedra che nel frattempo venivano banditi per regolarizzare e stabilizzare la posizione di migliaia di insegnanti in Italia che oggi definiremmo “precari”.
La fase francavillese della vita di Elena Calò si chiuse agli inizi di dicembre del 1962, quando coronò il suo sogno d’amore ultradecennale sposando, il 2 dicembre, presso il Santuario di San Cosimo alla Macchia di Oria, Ennio Calò, tarantino di origini francavillesi.
Naturalmente Elena continuò anche nei decenni successivi a recarsi frequentemente a Francavilla per visitare la madre e i parenti, ma da allora l’intera sua vita si svolse nel capoluogo jonico, nelle sue scuole, dove insegnò fino al 1990, e, dopo un periodo di qualche anno in Via Cagliari, in un appartamento in Viale Virgilio, dove la famiglia si trasferì nel 1966, sino alla sua scomparsa, improvvisa e imprevista come quella del padre Stefano e del suo amato Ennio, il 20 luglio scorso, all’età di 93 anni e (quasi) due mesi.
I Francavillesi ricordano con affetto la Prof.sa Elena Calo’ per la sua bellezza, tanto da essere inviata come rappresentante della scuola di Francavilla Fontana ad una gara provinciale a Brindisi, durante il periodo del Liceo Classico, per aver contribuito alla diffusione della cultura nella citta’ di Francavilla Fontana in qualita’ di professoressa, una citta’ che negli anni ’60 stava per diventare il faro culturale ed economico della provincia di Brindisi.
*Stefano Calò, insegnante, è nipote della professoressa Elena