Scontento in Forza Italia, Taurino: «Cambio della guida provinciale e primarie per scegliere i candidati alla Regione»

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Un capo non più riconosciuto da chi lo circonda e – cifre elettorali alla mano – neppure dalla base, che in un partito sono poi, sempre e comunque, gli elettori. Strategie carenti, per non dire assenti, e un tasso di rinnovamento che rasenta lo zero a causa di freni imposti dall’alto. L’attuale situazione di Forza Italia in provincia di Brindisi sembra rispecchiare, in scala, quella degli azzurri a livello nazionale, dove gli uomini nuovi ci sarebbero pure, ma il verticismo di una forza politica nata, cresciuta e declinata nel nome del Leader non consente loro una decisa, definitiva ascesa. Così, come spesso dopo le recenti delusioni, anche l’incontro organizzato qualche giorno addietro dal deputato di Ceglie Messapica Nicola Ciracì si è tramutato in una sorta di regolamento di conti, sviando ben presto dai propositi iniziali per i quali era stato convocato, ossia cominciare a pensare e programmare nell’ottica le elezioni regionali della prossima primavera.

Paolo Taurino
Paolo Taurino

Non prima di aver criticato aspramente l’attuale vertice – assente, ma non è stata una novità, il coordinatore provinciale Luigi Vitali – Paolo Taurino ha avanzato una proposta da “prendere o lasciare”: «Si facciano le primarie per eleggere i candidati al Consiglio regionale, sia Brindisi l’esempio per le altre province della Puglia». Se così non dovesse essere, lo stesso Taurino è pronto a intraprendere un cammino uguale eppure diverso: «Sarò costretto a candidarmi – ha assicurato – in un’altra lista del centrodestra, magari quella di Raffaele Fitto o quella del futuro candidato presidente, ma sotto questa dicitura: “Taurino Paolo, candidato indipendente di Forza Italia, tessera numero 4.417».

Luigi Vitali
Luigi Vitali

Taurino, esponente forzista che attinge preferenze soprattutto dall’area Sud della provincia di Brindisi, si è spinto oltre: «Sono disposto a chiedere il voto – ha aggiunto – a tutti coloro i quali si rifiutano di crociare il simbolo di Fi per la presenza di Vitali, e sono tanti: ho già un gruppo di sostenitori nella sua stessa città, Francavilla Fontana». Qui, l’ex deputato siede in Consiglio comunale (da secondo dei più suffragati della sua compagine alle spalle di Antonio Andrisano), ma è pur sempre uscito sconfitto dalla ultime elezioni amministrative, dominate da Maurizio Bruno.

«Il nostro – ha detto l’altro giorno Taurino, che a San Donaci ha inaugurato la prima sezione di Forza Italia Oltre, sotto l’egida di Raffaele Fitto – è diventato in questi anni un partito sempre più esclusivo e sempre meno inclusivo: lo stesso candidato sindaco a Brindisi, Mauro D’Attis, persona meritevole e competente, è stato mandato al massacro, con una campagna elettorale iniziata troppo tardi e condotta in malo modo. Sulla Tap, per esempio, nessuno ha preso le sue parti, non un deputato, non un senatore, non il coordinatore del partito».

«Il problema – ha proseguito – è che non esiste un gruppo dirigente davvero in grado di dirigere e coordinare, neppure di convocare assemblee degli iscritti, non si a chi fare riferimento e soprattutto su chi fare affidamento: ognuno pensa e va per i fatti suoi e che Dio ce la mandi buona. Oggi funziona così e a me, in tutta sincerità, non sembra una cosa tanto normale».

Così come non è stato normale, sempre a dire di Taurino, quel che è successo alle scorse comunali di San Donaci: «Dal coordinamento provinciale – ha detto – c’è stata una sorta di boicottaggio alla vigilia dell’apertura del voto: nessun documento vidimato dal notaio, solo carta straccia. E, allora, io e altri del gruppo Fi siamo dovuti in quattro e quattr’otto partire alla volta di Roma dove, solo grazie all’interessamento di Fitto e Angelino Alfano, che hanno contattato di sabato il notaio del Pdl, si è poi riusciti a sanare le irregolarità e a presentare la candidatura dell’avvocato Lelio Lolli».

Intanto, oggi all’Andromeda di Brindisi arriva proprio Fitto e non si escludono anche clamorose forma di protesta nei confronti dell’attuale guida provinciale del partito da parte degli iscritti scontenti. Taurino spera ancora in quel “Gino di boa” invocato più di un anno fa quale primo tassello di mosaico tutto da ricomporre per ricostruire un sodalizio che anche a queste latitudini in passato ha saputo essere glorioso e raccogliere consensi importanti.

E. Z.

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