La battaglia vinta di mamma Fabiola per il suo Ludovico: “Mio figlio escluso da scuola per troppo tempo, ma il Tribunale ci ha dato ragione”

Quella che riportiamo qui di seguito è la storia di Fabiola Molendini e di suo figlio Ludovico, 10 anni, affetto da autismo. Loro vivono a Maruggio (Taranto) ma Ludovico è tesserato alla Asd Divertendoci Insieme Onlus e i due frequentano la Palestra Meeting di Oria. Due realtà tra le rarissime che hanno dato una “casa” sportiva a Ludovico:

Oggi parliamo di storia, nel suo passato remoto e prossimo, ma anche di presente e di futuro, e
per quest’ultimo si spera migliore degli ultimi anni (anche se poi alla speranza sono abituata ad aggiungere sempre l’azione, come piano B).

Mancano circa 20 giorni all’inizio del nuovo anno scolastico. Cari genitori voi cosa fate? Io, leggo e rileggo l’ennesimo provvedimento (luglio 2022) del Tribunale di Taranto al quale mi sono rivolta per vedere garantiti i diritti di mio figlio, del quale pubblico alcuni stralci.

In molti mi chiedono cosa farò quest’anno e come agirò, visto che da quando Ludovico ha iniziato la scuola (8 anni fa) non ha mai, dico mai, potuto frequentare regolarmente, a differenza dei suoi compagni.

Per i primi anni, ho iniziato il mio percorso da genitore sempre responsabile e che non gira la testa dall’altra parte, tantomeno la abbassa ai “ricattucci” vari.
Mi sono confrontata con tutti gli amministratori e con gli uffici del nostro Ambito 7 più e più volte.
Davanti me ne sono passate di persone, a decine.

Da Sindaci a Commissari ad assessori alle politiche sociali ad assistenti sociali a dirigenti e impiegati dell’Ambito.

I confronti, ufficiosi e ufficiali, avvenuti presso i comuni o in coordinamento di Ambito, negli ultimi anni sono spesso avvenuti anche in presenza dell’avvocato Maurizio Benincasa, il mio avvocato, presidente di FIRST Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela, tra i massimi esperti in materia di Integrazione scolastica su territorio nazionale e formatore, oltre che membro dell’Osservatorio permanente dell’Inclusione scolastica al Ministero della Pubblica istruzione, si sono risolti in gravi perdite di tempo, e non solo, poiché a seguito degli stessi incontri, poi nulla accadeva di fatto.

Neanche moltissimi validi suggerimenti, sia dell’Avvocato Benincasa, posto in qualità di Presidente di Associazione che tutela i diritti dei disabili e miei da genitore che, per forza di cose, la materia ha imparato a conoscerla, sono stati presi in considerazione, anzi a volte sono stati persino sbeffeggiati.

Grazie a FIRST, all’avvocato Maurizio Benincasa, alla sua competenza e serietà, decido di percorrere l’unica strada che mi era rimasta due anni fa (e dopo averle provate proprio tutte) quella di ricorrere in Tribunale per vedere riconosciuti i diritti di Ludovico all’interno della scuola.

Il Tribunale per ben due volte a distanza di pochi mesi accoglie i ricorsi emettendo provvedimenti che menzionano, tra gli altri, anche diritti fondamentali della Costituzione Italiana e condanna gli enti, oltre che alle spese legali, anche all’esecuzione immediata dei provvedimenti e quindi all’erogazione immediata di figure specializzate nella CAA (unica sua modalità di comunicazione) oltre che della figura dell’OSS.

Neanche questo accade, l’ente continua ad essere inadempiente per un anno e mezzo.
Ma non finisce qui, al secondo provvedimento, l’Ente capofila, convocando in Coordinamento istituzionale i sette comuni appartenenti all’Ambito (di seguito ne pubblico la delibera, che tutti possono scaricare dal portale dall’Ambito) i quali riunendosi firmano (tutte le firme sono nella delibera) a favore di un reclamo che io ho definito vergognoso, in quanto oltre che far perdere ulteriormente del tempo prezioso a scuola a Ludovico in primis, gli impediva ancora una volta la frequenza a scuola per l’intero anno scolastico.

A me genitore, quel reclamo, impediva invece di ritornare a lavoro per un altro anno.
Fermo restando che per gli amministratori tutti, sindaci o loro assessori delegati, non risultava essere alcuna fatica quella firma (tanto è solo una firma!), tutto questo ha significato per un bambino di appena 10 anni non tornare ancora a scuola, per la famiglia spese legali e tempo da trascorrere tra udienze in Tribunale e incontri, e per il genitore perdita di lavoro.

Da parte della famiglia, dell’avvocato, la FIRST e della società civile tutta, tanto sdegno.
Un reclamo alla civiltà, ai diritti, che arrivava dritto proprio da chi quei diritti avrebbe dovuto tutelarli, Comuni e Ambito!
Bene, quelle sette firme sono state rese nulle dall’ennesimo Giudice di un Tribunale che per tre volte interviene sulla stessa storia, sullo stesso bambino.

Ho bussato alle porte di tutti coloro (Sindaci e Assessori) hanno posto la propria firma su quel documento, i quali chiamati in Coordinamento dal comune capofila, firmavamo all’unanimità, offendendo Ludovico nella sua dignità di persona, chiedendo le motivazioni di un’azione tanto bassa ai danni di un bambino e di un bambino con disabilità.

Mi chiedevo: possibile che a nessuno di essi siano passate per la mente le conseguenze per Ludovico di quell’azione che non oso più definire?
Le risposte dei Sindaci e dei loro Assessori delegati alle politiche sociali sono state vaghe e superficiali, e comunque prive di azioni successive a riparare un danno che nessuno potrà mai ripagare e che è inquantificabile, la dignità di Ludovico schiacciata da 7 Comuni.
E se proprio devo dirla tutta, alcuni Sindaci e Assessori alle politiche sociali non hanno neanche accettato di incontrarmi.

Il Tribunale, nel provvedimento che condanna i comuni, ravvede discriminazione posta in essere in danno di Ludovico, contrazione del suo diritto ad un intervento corrispondente alle sue specifiche necessità al fine di poter fruire, al pari dei suoi compagni, del servizio scolastico.

Ravvede inoltre la compressione dei diritti fondamentali dell’individuo, del pieno sviluppo alla sua personalità, al diritto all’ istruzione oltre che alla dispersione dei progressi conquistati, ravvede la grave frustrazione del diritto del minore all’integrazione scolastica. Descrive la mancanza delle figure necessarie come altamente barrierizzante, ravvede la condizione di svantaggio rispetto agli altri alunni in relazione della tutela di un medesimo diritto.
Il provvedimento cita gli art. 2 e 3 della Costituzione Italiana, legge 104, svariate sentenze di Cassazione a S. U., etc.

E poi arriva la parte “peggiore” di quel provvedimento, sempre a favore di Ludovico, ma peggiore in quanto nel reclamo presentato, i Comuni, sono stati capaci di scrivere che la figura specializzata in CAA, insieme all’educatrice comportamentale, avrebbero “ingombrato inutilmente l’aula a discapito degli altri alunni”.

Queste non sono parole dello studio legale al quale è stato affidato il reclamo, ma sono parole di alcuni dirigenti , assessori alle politiche sociali e assistenti sociali dell’Ambito i quali, queste frasi, le hanno più volte ripetute in mia presenza in riunioni ufficiali, alla presenza di molti testimoni. Non immaginavo arrivassero a tanto!

Vi preoccupate dell’ingombro a discapito della classe, e Ludovico dove dovrebbe essere per voi emarginato fuori dalla classe? E soprattutto cos’è per voi Ludovico? Non è un bambino, una persona anche lui?

Il Tribunale nel provvedimento vi risponde anche su questo: ” Prive di pregio giuridico sono le considerazioni di parte reclamante sul disagio che in classe sarebbe provocato dalla compresenza dell’assistente alla Comunicazione e dell’educatore professionale…, che secondo la prospettazione difensiva ingombrerebbero inutilmente l’aula a discapito degli altri alunni,….
Si tratta di considerazioni meramente ipotetiche che non tengono in debito conto il fatto che le due figure professionali non assolvono alla medesima funzione…”

Io a queste frasi sono letteralmente saltata! Immaginavo la difesa dell’ente territoriale impostata sulla mancanza di fondi, sul difetto di giurisdizione, di legittimazione passiva, ma no, questo NO! Le figure specialistiche necessarie a Ludovico e alla sua inclusione scolastica che dagli uffici sociali sono state definite e descritte in Tribunale addirittura come ingombranti!

Tutto ciò dimostra quanto non ci sia adeguata informazione sulla disabilità in generale, su quali siano i passaggi fondamentali e vincolanti, sulle necessità specifiche di disabilità complesse, ma anche quanta pochezza dimostri questa modalità di difesa e a cosa si possa arrivare!

Per voi sarà nulla, sarà stato nulla, tanto le spese legali non le pagate di tasca vostra, tempo in Tribunale non ne perdete, commissionate a uffici legali esterni, pagandoli migliaia di euro, tanto sono soldi dei cittadini, mica vostri.

Questa operazione, ad oggi, vi è costata all’incirca circa 15.000 euro di spese legali o forse anche più.
Avete negato ad un bambino di 10 anni, di frequentare la sua scuola, di permettergli di comunicare in classe con i compagni e i docenti, di espletare i suoi fabbisogni primari.
Lo avete privato di crescita sociale, di opportunità educative e sociali.
Io proverei vergogna per ciò che è stato fatto. Voi?

Questo descritto è il passato remoto ed il passato prossimo, fino al 21 Luglio 2022.

Oggi c’è il presente il quale spero porti consiglio a tutti voi.
E tra 20 giorni ci sarà il futuro, quello dell’inizio dell’anno scolastico 2022/2023, che non deve comportare ulteriori discriminazioni.

NON DEVE VEDERE ULTERIORI DISCRIMINAZIONI.

Spero in un futuro prossimo che veda un nuovo corso. Io ci sono sempre per i confronti costruttivi, come ci sono sempre stata, ovviamente non ci sarò per quelli, troppi, già avvenuti in passato, che non portano a nulla, se non a permettere di continuare lo stato di discriminazione nei confronti di Ludovico e ad offendere lui e anche me genitore.

Io spero, mi confronto, aspetto, osservo.

Senza abbassare mai la guardia. Lo devo a mio figlio.

Grazie all’avvocato Maurizio Benincasa , grazie alla sua professionalità, umanità ed
alla onesta dedizione ai più fragili (qualità imprescindibile per un avvocato, dovrebbe sempre essere così!)

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